Ora PD e Movimento 5 Stelle litigano anche sulle ATP Finals

Uno scambio pesante, tra dritti e rovesci, all’ombra delle Atp Finals di Torino, il torneo di tennis che chiude la stagione con la partecipazione degli otto migliori giocatori nell’anno solare. Un evento che ha scatenato le polemiche tra i due alleati, almeno nelle intenzioni, Partito democratico e Movimento 5 Stelle. E non solo: ha provocato qualche attrito anche all’interno dei pentastellati, rinverdendo vecchie discordie. Il pomo della discordia è stata la nomina di Simone Valente, ex sottosegretario nel governo gialloverde, nel comitato Torino per le Finali ATP di Torino 2021-2025. L'indicazione è arrivata dalla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali. Un passaggio che non è andato giù ad alcuni, tra gli stessi alleati del Conte bis. La deputata del Partito democratico, Patrizia Prestipino, ha addirittura presentato un’interrogazione per chiedere “se il Governo non ritenga di rivedere la designazione del proprio rappresentante nell’ambito del Comitato per le finali Atp di Torino”. Se non è una richiesta di sostituzione diretta  è qualcosa di molto simile. Ma la replica di Valente, a Fanpage.it, è netta: "L'interrogazione è infondata, fa riferimento all'articolo 9 della legge che non c'entra nulla con il Comitato per le ATP Finals".

Ma dove nasce la tensione? Inizialmente è stata adombrata l’ipotesi di un conflitto di interessi, smentito prontamente dal diretto interessato: il comitato, in cui Valente è stato nominato, non dovrà rendicontare alla commissione alla Camera di cui è componente. Ecco il motivo per cui ritiene infondata l'atto depositato alla Camera. Spiega Valente a Fanpage.it: “Non faccio parte dell’organismo che deve trasmettere il rendiconto alla commissione competente. Il comitato, di cui faccio parte, si occupa di promozione dell'evento Atp Finals, che a oggi non ha ricevuto finanziamento pubblici e non deve trasmettere atti a Palazzo Chigi, né al Parlamento. È tutto scritto nella legge”. L’ex sottosegretario rimarca anche che “l’organismo dovrà reperire risorse attraverso raccolte di fondi, senza gravare sulle casse pubbliche. Non sono previsti nemmeno i rimborsi”. Lo scopo del comitato? “La promozione della città e del territorio, in relazione a tutto quel che ruota intorno all’evento”. Per questo motivo al suo fianco  ci saranno la sindaca uscente di Torino, Chiara Appendino, nel ruolo di presidente, e l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca, come suo vice. Valente rappresenta l’autorità di governo, perché da quanto si apprende era “sottosegretario allo sport fu lui a lavorare per far avere a Torino la competizione”.

Ma la spiegazione non ha diminuito la tensione politica con un accento posto sulla trasparenza. Nell’interrogazione presentata alla Camera, Prestipino chiede di inviare in Parlamento “senza ritardo, la relazione consuntiva, corredata dal rendiconto analitico della gestione dei contributi pubblici, nell’ottica di assicurare un pieno rispetto del principio di trasparenza”. La deputata dem, interpellata da Fanpage.it, manifesta tutto il suo disappunto: “Vezzali ha attuato una scelta inopportuna sotto il profilo sia politico ma anche etico. Eppure dovrebbe rappresentare le sensibilità di tutti. Questo è davvero inaccettabile”. Con tanto di chiosa al veleno: “Sembra più una sottosegretaria del governo gialloverde che non del governo Draghi”.

Il riferimento al rapporto tra la Lega, in particolare Giancarlo Giorgetti, e Vezzali, è stato fatto anche in un tweet di Vincenzo Spadafora, ex ministro dello Sport, spesso in rotta di collisione con Valente. “Complimenti a Simone Valente: Lega e Vezzali lo hanno nominato nella Fondazione che gestirà gli ATP Finals di Torino”, ha attaccato Spadafora. “Abbiamo sempre sostenuto l’indipendenza dello sport dalla politica – ha aggiunto – spero resti imparziale da parlamentare nei confronti della Sottosegretaria che lo ha nominato”. Valente tende comunque un ramoscello d’ulivo: “È un peccato che si faccia una polemica strumentale. Questa operazione deve essere trasversale e sono a disposizione di tutti i colleghi parlamentari e di tutte le esperienze territoriali. Ripeto: su questo non doveva nascere alcuna polemica”.