video suggerito
video suggerito

Ora Italia Viva lancia “le 10 fake news” di Azione sulla rottura fra Renzi e Calenda

Dopo il fallimento del progetto unitario del Terzo Polo, con l’arresto brusco del percorso verso il partito unico, il partito di Matteo Renzi, Italia viva, smonta una per una dieci ‘fake news’, che secondo Azione e Carlo Calenda sarebbero state le motivazioni alla base della rottura.
A cura di Annalisa Cangemi
77 CONDIVISIONI
Immagine

Terzo Polo addio. Il divorzio tra Renzi e Calenda è ormai un dato di fatto. Il partito unico, più volte annunciato nelle scorse settimane, è un progetto morto prima di vedere la luce. Le due parti in causa, Azione e Italia viva, sono impegnate in queste ore a scaricarsi vicendevolmente colpe e responsabilità, ma nessuno riesce a stabilire con certezza chi e perché abbia davvero voluto far naufragare il piano.

Il leader di Azione Calenda ha anche annunciato che alle europee le due forze politiche andranno divise: "Alle elezioni europee ci saranno due partiti che andranno separati perché è stato fatto saltare un progetto", ha detto ospite del programma Oggi è un altro giorno su Rai 1. Secondo Calenda l'ex premier avrebbe affossato il Terzo Polo perché non voleva sciogliere Italia viva. Anzi, secondo Calenda Renzi avrebbe voluto continuare a fare attività politica con il suo partito, continuando anche a organizzare e finanziare la famosa kermesse annuale dei renziani, la Leopolda. Da parte sua Renzi sostiene di non essersi mai opposto allo scioglimento di Iv, ma questo passaggio sarebbe dovuto avvenire solo dopo l'elezione del nuovo segretario del partito unitario.

Per Matteo Renzi non c'è dubbio: è stato Calenda a far saltare tutto. "È stata una decisione unilaterale di Calenda, che rispetto ma non condivido. È andata così ma non ci possiamo rimproverare niente. Abbiamo fatto di tutto e abbiamo la coscienza pulita", ha detto questa mattina a Radio Leopolda, raccontando la sua versione dei fatti. "Io di più non potevo fare non c'è una motivazione politica per questa rottura. È andata come è andata, noi abbiamo fatto di tutto per non far saltare il giochino ma oggi ci sentiamo dire che il partito unico è morto senza avere nemmeno il buon gusto di fare una riunione". 

Ora Italia viva ha diffuso un documento di una decina di pagine, in cui smonta una per una le motivazioni fornite da Azione. Nel documento il partito di Renzi mette in fila dieci ‘fake news', che secondo i renziani sono state messe in campo dagli ex alleati per giustificare la rottura del Terzo Polo.

Le 10 fake news di Azione secondo Italia viva

  • È vero che Renzi non voleva sciogliere Italia viva?

Nel testo di Iv si legge che "nel documento proposto da Renzi Italia viva si sarebbe sciolta il 29 ottobre 2023, con l'elezione democratica del segretario del partito unitario".

  •   È vero che Renzi non voleva girare i soldi al partito unitario?

Nel documento proposto da Renzi, scrive Iv, il partito avrebbe pagato "il 50% di tutte le spese (come fatto fino a oggi, comprese le pubblicità personali di Calenda) fino al congresso. Dal giorno dopo tutti i soldi sarebbero andati al partito unitario".

  • È vero che Renzi non voleva la norma sul conflitto di interessi?

Secondo Iv è falso perché nel documento proposto da Renzi "la norma si applicava non solo ai dirigenti nazionali ma anche a quelli locali".

  • È vero che il problema è stata la scelta di Renzi di dirigere Il Riformista?

I renziani respingono questa ricostruzione, mostrando un tweet entusiasta di Calenda, scritto dopo la nomina di Renzi a direttore. Il tweet in questione recitava: "Complimenti a Matteo Renzi per il nuovo prestigioso incarico. Il Riformista è un giornale che ha fatto tante battaglie di civiltà, con Matteo avrà una voce ancora più forte".

  • È vero che Renzi ha votato per la Russia in cambio di una vicepresidenza o della vigilanza?

Secondo il partito di Renzi nulla di tutto questo è accaduto: "Lo dice la matematica e per quello che vale lo dice anche Calenda. E infatti vicepresidenza e vigilanza sono andate a Pd e Cinque Stelle. L'unica presidenza di commissione del Terzo Polo – ricorda Iv – è andata a Enrico Costa (Azione), alla Camera".

  • È vero che Renzi fa il lobbista?

Italia viva fa notare che è vero che Renzi "siede in diversi consigli d'amministrazione come permesso dalla legge italiana ma non svolge alcuna attività di lobbying".

  • È vero che la rottura si è consumata per ragioni politiche?

Renzi dice che non è vero, perché "non c'è una sola scelta politica che abbia diviso il Terzo Polo ma solo una scelta personale di Carlo Calenda".

  • È vero che Renzi ha problemi personali con Calenda?

Il leader di Iv smentisce tutto: "Renzi ha permesso a Calenda di diventare ministro, ambasciatore, leader del Terzo Polo e lo ha sostenuto sia alle europee che al comune di Roma contribuendo a finanziare le campagne elettorali. È evidente – si afferma – che Renzi non ha nessun problema caratteriale o personale con Calenda".

  • È vero che la Leopolda ha causato la rottura?

Calenda ha effettivamente chiesto ai renziani di rinunciare alla Leopolda, ricevendo un secco rifiuto. Nel documento diffuso dai renziani si ribadisce che Renzi "ha sempre organizzato la Leopolda, quando era sindaco, quando era premier, quando era nel Pd, quando era in Iv perché la Leopolda è uno spazio di libertà. Calenda stesso intervenendo alla Leopolda diceva che la Leopolda è straordinariamente bella.

  • È vero che Renzi voleva candidarsi al congresso?

La leadership di Calenda non era affatto scontata nel Terzo Polo, e dentro Iv si ipotizzavano candidature alternative. Ma non quella del leader: "Renzi ha insistito per un congresso democratico, dal basso. Alcuni dirigenti di Italia viva avevano già annunciato il sostegno a Calenda, altri volevano candidarsi in prima persona. Ma Renzi ha sempre detto che avrebbe dato una mano senza candidarsi in prima persona".

77 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views