Non si placano le polemiche dopo il comunicato del Presidente della Repubblica in merito alle possibile iniziative successive alla condanna in via definitiva di Silvio Berlusconi a 4 anni di reclusione per frode fiscale. Infatti continua il costante pressing del Popolo della Libertà sul Partito Democratico, perché garantisca "l'agibilità politica per Berlusconi". Da ultima è Michaela Biancofiore a chiamare in causa direttamente Enrico Letta: "Sia lui a chiedere un segnale politico al Colle, l'unico segnale possibile per una vera pacificazione, la commutazione della pena a Berlusconi".
D'altra parte invece si continua a lavorare per una "soluzione politica al conflitto con la magistratura", con ipotesi di riordino della macchina giudiziaria che sono destinate a fa discutere. Prendendo spunto da un editoriale di Michele Ainis sul Corsera, a riportare in auge la possibilità di reintrodurre l'immunità parlamentare è il sottosegretario al Ministero dell'Ambiente, Marco Flavio Cirillo, esponente del Popolo della Libertà molto vicino al Cavaliere. Secondo Cirillo: "La reintroduzione dell'immunità parlamentare rappresenta un passaggio necessario per poter affrontare la riforma della giustizia, la cui urgenza è stata evidenziata anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e la cui realizzazione è essenziale per garantire una prospettiva futura al Paese […] La politica deve quindi avere il coraggio di ripristinare la giusta separazione tra i poteri, presupposto necessario perché chiunque affronti riforme istituzionali importanti come quella della giustizia possa farlo con serenità ed equilibrio. Dopo vent'anni di guerra civile combattuta spesso per via giudiziaria contro Berlusconi, mi auguro pertanto che il Parlamento affronti questo tema e che reintroduca l'immunità propedeutica alla riforma della giustizia. E questo lo dico senza alcun interesse personale, non essendo parlamentare".
Una suggestione che potrebbe trovare sponda in una parte del Partito Democratico, ma che difficilmente si tradurrà in passaggi concreti e soprattutto incidenti sulla vicenda individuale di Silvio Berlusconi, non fosse altro che per una questione di tempi. Un passaggio di questo tipo, ove mai vi fosse la volontà politica di portarlo a compimento, richiederebbe in effetti tempi lunghi e complessi passaggi parlamentari, mentre la discussione sulla decadenza di Berlusconi (contestata da alcuni costituzionalisti che mettono in dubbio la retroattività della norma Severino) e soprattutto l'esecuzione della condanna (domiciliari o servizi sociali) arriveranno già nelle prossime settimane.