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Ora il M5S pensa a mozione di sfiducia contro Delrio

Continuano le polemiche politiche dopo l’incidente ferroviario in Puglia. Il M5S non esclude la mozione di sfiducia nei confronti del ministro Graziano Delrio. Che alla Camera ha dato la versione del Governo sugli investimenti fatti nel settore ferroviario.
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Delrio durante informativa alla Camera
Delrio durante informativa alla Camera

Volevo subito chiarire che volevo portare qui dentro la rabbia, ma probabilmente, dopo averla ascoltata, vorrei dire un termine molto più pesante, ma non le voglio dare questo gancio, perché magari poi ci si concentrerebbe su quel termine e non magari su quello che lei ha detto. Oggi stiamo parlando qui dentro di una tragedia che probabilmente si potrebbe definire ridicola, se non fosse infame per quello che è realmente accaduto”. Sono queste le parole con le quali il deputato del Movimento 5 Stelle Giuseppe D’Ambrosio ha aperto il suo intervento in replica all’informativa che il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha tenuto in relazione al disastro ferroviario in Puglia.

D’Ambrosio è il deputato che a giugno 2013 aveva rivolto al Governo, in particolare al ministro dei Trasporti di allora, Maurizio Lupi, una interrogazione sui ritardi e le inadempienze relativi a interventi proprio nella tratta ferroviaria in cui è avvenuto l’incidente. Circostanza che ha ricordato al ministro in Aula, accusandolo duramente: “Lei è il primo responsabile politicamente di questa tragedia. Le dico una data Ministro: 12 giugno 2013, viene depositata un'interrogazione parlamentare in cui si parla proprio di quel tratto di ferrovia, a mia prima firma. Lei ha avuto tre anni per rispondere e non ho mai ricevuto risposta, è vero che prima c'era Lupi, ma lei non ha mai risposto a quella interrogazione”.

Nella lettura del deputato 5 Stelle, la responsabilità di Delrio è chiara:

“Il silenzio vero è stato su quello, gli si chiedeva: qui ci si sta arenando, qui i lavori non partono, una progettualità presentata nel 2007, che è stata finanziata nel 2012, che doveva partire il 1o gennaio del 2013. Invece ci troviamo oggi ad aver traslato, come lei ha detto (in realtà sono persi), quei soldi spostati su un'altra tranche di finanziamenti europei e ci troviamo di fronte alla tragedia e quando c’è la tragedia, come al solito avviene in Italia, adesso partiranno i lavori, adesso accelereremo, adesso creeremo una Commissione. Ministro, lei che ha detto che lavora a fianco alla regione Puglia, doveva lavorarci già dal 2015 perché il sottoscritto ha chiesto nel 2015 alla regione Puglia un documento nel quale chiedeva lo stato di avanzamento dei lavori”.

Durante il suo intervento, il ministro ha parlato della questione sollevata da D’Ambrosio, spiegando: “La tratta a binario unico sarà interessata da lavori di raddoppio – per il cui affidamento da parte della regione Puglia, su fondi europei della regione Puglia 2007-2013, poi trasportati con un progetto ponte sulla seconda programmazione 2014-2020 –, con un bando di gara già pubblicato, e con il termine ultimo per la presentazione dell'offerta fissato al 19 luglio”. E aveva messo due punti fermi nella discussione: il sistema di segnalamento con consenso telefonico, “sicuro ma tra i meno evoluti rispetto alle tecnologie disponibili per la regolazione della circolazione ferroviaria”, dal momento che si affida completamente all’uomo; la gestione della rete delle cosiddette ferrovie secondarie, con la questione del binario unico.

Su questo aspetto Delrio ha spiegato:

Nella rete delle ferrovie secondarie sono ancora presenti 2.700 chilometri di linea a binario unico. Su queste le tecnologie adottate sono diverse: consenso telefonico, blocco conta-assi, nei casi più evoluti sistemi di controllo marcia treno. Da anni sono in corso interventi di ammodernamento tesi a raddoppiare le linee a semplice binario, nel caso in cui la domanda di trasporto lo giustifichi (la sicurezza non è garantita dalla presenza dei due binari: è la capacità che è garantita dalla presenza di due binari; anche binari unici sono molto sicuri, quando sono applicate tecnologie avanzate).

[…] La gestione delle infrastrutture e dell'esercizio sulla stessa è in capo alle società esercenti. Il servizio ferroviario, che loro appunto gestiscono, deve essere mantenuto in sicurezza; devono essere mantenuti in sicurezza gli impianti, deve essere garantita l'operatività dell'esercizio in piena regolarità, assicurandone appunto la sicurezza. Per queste ferrovie concesse, attualmente denominate ferrovie regionali, la sicurezza è attribuita, come ho già ripetuto, al gestore dell'infrastruttura.

Delrio poi ha ribadito di considerare false e strumentali le ricostruzioni giornalistiche che vogliono un Governo orientato a dirottare risorse solo per le infrastrutture del Nord. Per il solo 2015 ci sono, ha spiegato, “4 miliardi e mezzo destinati a tecnologie per la sicurezza” e parte dei restanti 4,5 miliardi alle reti regionali.

L'intervento di Delrio è stato accolto freddamente in Aula e sono in molti all'interno del Movimento 5 Stelle a chiedere che i gruppi portino fino in fondo la polemica. A quanto ci risulta, non è escluso che nelle prossime ore, sia presentata una mozione di sfiducia nei suoi confronti, anche se la proposta dovrebbe essere comunque messa ai voti. E non è affatto escluso, anzi, che la linea intransigente passi, considerando che una parte consistente dei deputati (e ancor più consistente di senatori) in queste ore ha scelto il basso profilo e la cautela come modus operandi.

Il problema è che un'azione di questo tipo, oltre che inutile dal punto di vista formale (non ci sono possibilità che Delrio sia sfiduciato in Aula), potrebbe rivelarsi controproducente anche da un punto di vista strategico. L'effetto boomerang, con le eventuali accuse di sciacallaggio, è dietro l'angolo, insomma.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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