Ora è scontro sull’Iva. Pdl furioso: “Letta smentisca l’aumento”
Ad accendere la miccia era stato il commissario europeo per gli Affari Economici Olli Rehn, rivelando i dubbi della Commissione sulla rinuncia del nostro governo alla tassazione della prima casa. Così, sulla scia di quanto dichiarato qualche giorno prima dal vice-ministro dell'Economia Stefano Fassina (sulla necessità di operare delle scelte dato il quadro di estrema debolezza delle casse del Tesoro), a raddoppiare la dose è intervenuto anche il sottosegretario Baretta: "Le risorse che abbiamo a disposizione per i prossimi 2-3 mesi presentano un percorso impegnativo perché oltre all'Iva c'è anche l'Imu e gli ammortizzatori sociali quindi nelle prossime ore dovremo fare una valutazione complessiva e decidere quali siano le priorità".
Considerazioni che hanno letteralmente fatto infuriare il Popolo della Libertà, con Brunetta (ieri già protagonista di un attacco diretto al ministro Saccomanni) che ha constata come "sia bastata la visita di un giorno a Roma di Rehn, con le sue inopportune dichiarazioni, che tutti adesso reputano inevitabile l'aumento dell'Iva a ottobre". Eppure, "gli impegni di Letta erano chiari", continua Brunetta che poi chiude senza mezzi termini: "Gli accordi di maggioranza prevedevano che non aumentasse l'Iva a ottobre, e così sarà. Altrimenti non ci sarà più la maggioranza".