Ora è scontro Stato – Regioni sui tagli alla Sanità. Non escluso un aumento delle tasse locali

Nelle prossime ore avremo con ogni probabilità a disposizione il testo definitivo della legge di stabilità 2016, che comincerà il suo percorso parlamentare e parallelamente sarà revisionata dal Presidente della Repubblica. Un passaggio fondamentale, che è preceduto dal confronto con le Regioni su alcune misure particolarmente delicate, in particolare sul tema della sanità. Come noto, con i tagli introdotti nel decreto Enti Locali, si è ridotto da 3 miliardi a 1 l’aumento della quota di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale e ora tocca alle Regioni riuscire a trovare la quadra.

Il problema è che anche questo aumento potrebbe essere condizionato per buona parte, come spiega Sergio Chiamparino (che ha congelato le proprie dimissioni da presidente della Conferenza delle Regioni in attesa di nuovi sviluppi della situazione): “Sulla sanità c'è un aumento di 1 miliardo rispetto ai 3 previsti, questo miliardo parrebbe vincolato per almeno 800 milioni alla definizione dei nuovi Lea, che noi comunque stiamo sollecitando ma questo è un punto da chiarire, perché se c'è un vincolo vuol dire che l'aumento è condizionato”. Ricordiamo che LEA è un acronimo che sta per “livelli essenziali di assistenza” e circoscrive il campo delle prestazioni e dei servizi “che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale”. Da tempo se ne chiede l’aggiornamento e ora pare che a tale passaggio il Governo voglia subordinare l’assegnazione di parte delle risorse aggiuntive.

Nel frattempo, è il sottosegretario Zanetti ad anticipare la possibilità che alcune Regioni possano ottenere il via libera ad aumentare le tasse locali, aggirando il “divieto” contenuto nella legge di stabilità: “Potrebbero sussistere alcune eccezioni per situazioni straordinarie legate all'addizionale regionale per le Regioni in eventuali disavanzi sanitari”.