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Ora è il M5S che vuole blindare l’Italicum: “Il Governo si impegni a non cambiarlo”

L’ultima puntata della surreale telenovela sulla legge elettorale è a cura del M5S che, dopo aver combattuto allo stremo l’Italicum, chiede formalmente al Governo di impegnarsi a non cambiarla.
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Qualche settimana fa, la “scoperta” della proposta di legge del democratico Lauricella aveva dato vita a una sorta di isteria collettiva, con i parlamentari del Movimento 5 Stelle pronti a urlare al complotto e decine e decine di prese di posizione indignate tra analisti e commentatori. Al centro del contendere la possibilità che il Partito Democratico decidesse di modificare l’Italicum, nel timore, avallato da qualche sondaggio elettorale del momento, che il ballottaggio portasse alla vittoria del Movimento 5 Stelle.

La questione sembrava essere passata in secondo piano, in considerazione non solo delle tante dichiarazioni di esponenti di primo piano del PD (tra cui il capogruppo alla Camera Rosato e il ministro Boschi), ma anche delle contraddizioni interne al Movimento 5 Stelle. I grillini, infatti, non solo avevano sempre sostenuto che il ballottaggio fosse incostituzionale, non solo avevano presentato una proposta (il Toninellum) che non prevedeva affatto il ballottaggio, ma avevano anche votato in Parlamento per l’abolizione del ballottaggio, sostenendo proprio un emendamento firmato da Lauricella. Addirittura Toninelli aveva spiegato come l’abolizione del ballottaggio sarebbe stato uno dei pochi modi per “porre dei paletti alla deriva autoritaria”.

Insomma, una posizione decisamente poco coerente. Come lo sarebbe, del resto, l’eventuale decisione di modificare la legge appena approvata da parte della maggioranza di Governo.

Quando però pensavamo di aver visto tutto, sono stati ancora una volta i deputati del Movimento 5 Stelle a stupirci, mettendo nero su bianco la loro preoccupazione. Con un ordine del giorno a firma Di Battista, Toninelli, D’Ambrosio, Cecconi, Cozzolino, Dadone, Dieni e Nuti, infatti, i deputati grillini intendono impegnare il Governo “ad astenersi dall’adottare iniziative legislative recanti proposte di modifica della disciplina elettorale per l’elezione delle Camere una volta giunti all’approvazione della riforma costituzionale”.

In sostanza, si chiede di non toccare l’Italicum anche dopo l’approvazione della riforma Renzi -Boschi della Costituzione (ora alla Camera per un ulteriore passaggio, nell’ottica di un percorso che terminerà con il referendum confermativo, dunque in linea di massima entro la fine del 2016).

Ovviamente, i firmatari fanno di tutto per mascherare l’evidente incoerenza di cui parlavamo, spiegando come la necessità di non modificare la legge elettorale nasca dalle “incongruenze e ambiguità presenti nel testo di riforma della Costituzione”, in particolare dal fatto che il comma 11 dell’art. 39 potrebbe non garantire il tempo sufficiente per una impugnazione preventiva davanti alla Consulta delle leggi eventualmente approvate per l’elezione del Senato.

Insomma, blindare (il pessimo, incostituzionale, illiberale, antidemocratico eccetera) Italicum per ragioni tecniche. Mica stiamo a guardare i sondaggi eh…

PS: Il ragionamento dietro la presentazione della norma è questo di Toninelli (ovvero, visto che il Pd non ha approvato l'odg, allora significa che vuole cambiare la legge elettorale).

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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