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Ora Conte e Toninelli sfidano Salvini: chiesto sbarco Open Arms. Tar sospende divieto ingresso

La Open Arms è in mare da 13 giorni senza che né Malta né Italia indichino un porto di sbarco per le 147 persone a bordo. A quanto apprende Fanpage.it, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli sarebbe pronto ad autorizzare la Guardia Costiera a operare l’evacuazione dei 30 minori a bordo, di cui 28 non accompagnati. E Conte scrive a Salvini: sbarchino tutti i 147 migranti.
A cura di Redazione
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AGGIORNAMENTO: La nave dell'Ong Open Arms ha fatto sapere che il Tar del Lazio ha disposto la sospensione del divieto d'ingresso nelle acque territoriali italiane per l'imbarcazione spagnola. Secondo quanto sottolinea la Open Arms la decisione dei giudici permette all'equipaggio di dirigersi verso l'Italia: "Ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino in modo che i diritti delle 147 persone, da 13 giorni sul ponte della nostra nave, vengano garantiti". In particolare la decisione del Tar deriva sia dalla violazione delle normative internazionali che dal fatto che ci si trova di fronte a una "situazione di eccezionale gravità ed urgenza", derivante dalla lunga permanenza in mare dei migranti a bordo.

Che sia o meno l’effetto della crisi di governo conta relativamente poco, almeno di fronte al destino di centinaia di migranti da giorni in attesa che Malta o Italia accettino di indicare alla Open Arms e alla Ocean Viking un porto di sbarco, in modo da completare le operazioni di soccorso. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha scritto al ministro dell’Interno Matteo Salvini di autorizzare lo sbarco dei migranti che da 13 giorni sono a bordo della Open Arms, in ragione del precipitare delle condizioni a bordo e di un nuovo peggioramento meteo atteso a breve. Lo rende noto lo stesso leader leghista, annunciando la sua contrarietà: “Conte mi ha scritto per lo sbarco di alcune centinaia di immigrati a bordo di una nave di una ong che però è straniera, è in acque straniere e gli risponderò garbatamente che non si capisce perché debbano sbarcare in Italia”.

In realtà, già da questa mattina da ministero dei Trasporti è partito una sorta di preallarme per le motovedette della Capitaneria di Porto di stanza a Lampedusa. A quanto apprende Fanpage.it, infatti, Toninelli e Conte starebbero pensando di autorizzare la Guardia Costiera a operare l’evacuazione immediata dei 30 minori ancora a bordo della Open Arms (dopo l’evacuazione medica di ieri). La decisione terrebbe conto anche di ciò che hanno scritto i giudici del Tribunale di Palermo sul ricorso d’urgenza presentato dalla ONG spagnola. A bordo infatti vi sono minori i cui diritti “evidentemente vengono elusi, [dal momento che si trovano] nella condizione di disagio fisico e psichico descritta dal medico di bordo che ha riferito della presenza di minori con ustioni, difficoltà di deambulazione, con traumi psichici gravissimi in conseguenza alle terribili violenze subite presso i campi di detenzione libici”.

Tecnicamente si tratterebbe di una sorta di respingimento di soggetti minori (28 sono addirittura non accompagnati), pratica vietata non solo dalle convenzioni internazionali ma dalla stessa legge italiana. Open Arms nel ricorso spiegava proprio come “deve evidenziarsi come i suddetti minori si trovino in prossimità delle frontiera con lo Stato italiano impossibilitati a farvi ingresso per il divieto comminato in data 1 agosto 2019 dalle autorità italiane al capitano della nave sulla quale sono imbarcati e, quindi, in una situazione che equivale, in punto di fatto, ad un respingimento o diniego di ingresso ad un valico di frontiera”.

Va precisato che una eventuale evacuazione non sarebbe priva di rischi, come ci hanno spiegato fonti della Finanza. Normalmente, infatti, un trasbordo così massiccio viene effettuato a ridosso della costa o comunque in zone non esposte alle onde e al vento. Attualmente, inoltre, soffia forte invento di maestrale e il mare comincia a essere molto agitato. La scelta migliore appare dunque quella suggerita dal premier Conte: il via libera allo sbarco a Lampedusa di tutti i 147 migranti a bordo della Open Arms, da oltre 13 giorni in attesa che l’Italia e la Ue si assumano la responsabilità dell’accoglienza e del salvataggio di vite umane.

32 minori verranno trasbordati su navi Marina

Due navi della Marina militare italiana stanno scortando, a distanza, la Open Arms. Ora l'imbarcazione della Ong spagnola procede a una velocità di 3 nodi verso le acque italiane. Ieri il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, si è prima messa in contatto con il tribunale dei minori di Palermo, accertandosi anche delle condizioni dei minori a bordo, e ha poi dato mandato al capo di Stato Maggiore della Difesa di ordinare alla Marina di spostare due navi del dispositivo Mare Sicuro vicino alla Open Arms, proprio per effettuare il trasbordo dei 32 minori. In serata, invece, la Spagna ha informato la presidenza del Consiglio dei ministri di essere disponibile a partecipare alla redistribuzione dei migranti a bordo della nave.

Salvini ribadisce: ‘Continuo a negare lo sbarco'

Mentre la Open Arms si dirige verso Lampedusa dopo la decisione del Tar di sospendere il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane, Salvini ribadisce la sua posizione: "Continuo e continuerò a negare lo sbarco a chi pretende di portare dei clandestini sempre e solo in Italia. Se qualcuno la pensa diversamente se ne assuma la responsabilità". Il ministro dell'Interno critica ancora la decisione dei giudici: "La Open Arms, nave spagnola di Ong spagnola, era in acque maltesi e non si capisce perché un giudice italiano possa consentire l'ingresso nelle nostre acque". Poco prima il Viminale aveva fatto sapere che presenterà ricorso al Consiglio di Stato contro la scelta del Tar e che lo stesso Salvini firmerà un nuovo divieto nelle prossime ore.

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