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Ora anche il ministero dell’Economia dice che non ci sono rischi nella ratifica del Mes

Il ministero dell’Economia l’ha messo nero su bianco: non c’è alcun rischio per l’Italia nella ratifica della riforma del Mes. Le opposizioni partono all’attacco: “Giorgetti sconfessa Meloni, da maggioranza solo propaganda ma non sa cosa fare”.
A cura di Annalisa Girardi
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Giorgia Meloni ha sempre detto di non volere il Mes e di essere pronta a firmarlo con il sangue. Il ministero dell'Economia, però, mette in chiaro che con la ratifica la riforma (come ci chiede il resto dell'Eurozona) non c'è alcun rischio all'orizzonte. A metterlo nel su bianco è una lettera del Mef, firmata dal capo di Gabinetto del ministro Giancarlo Giorgetti, inviata alla commissione Esteri della Camera che oggi si sarebbe dovuta esprimere sulla ratifica del Trattato sul fondo Salva Stati. "Non si rinvengono nell'accordo modifiche tali da far presumere un peggioramento del rischio legato a suddetta istituzione", si legge.

Non solo: "Non si ha notizia che un peggioramento del rischio del Mes sia stato evidenziato da altri soggetti quali le agenzie di rating che hanno invero confermato la più alta valutazione attribuitagli anche dopo la firma degli accordi sulla riforma". Una presa di posizione che cozza con quella sempre sostenuta dalla presidente del Consiglio, secondo cui il Mes sarebbe "uno stigma" così come è pensato, e per cui ne andrebbe totalmente rivista la funzione.

Il parere del Mef sulla ratifica del Mes

Il Mef si esprime anche sulla questione dell'accesso degli Stati al mercato, affermando che con il Mes migliorerebbe: "Rispetto alle prospettive degli altri Stati membri azionisti del Mes, l'attivazione del supporto rappresenterebbe, direttamente, una fonte di remunerazione del capitale versato e, indirettamente, un probabile miglioramento delle condizioni di finanziamento sui mercati". E, infine, dalla ratifica non conseguirebbe alcun nuovo onere: "Per quanto riguarda gli effetti diretti sulle grandezze di finanza pubblica, dalla ratifica del suddetto accordo non discendono nuovi o maggiori oneri rispetto a quelli autorizzati in occasione della ratifica del Trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità del 2012".

Dopo il parere del ministero la maggioranza ha chiesto di ulteriore tempo. Un ulteriore slittamento che non è stato preso bene dalle opposizioni, visto che manca ormai poco al 30 giugno, quando l'Aula si dovrà esprimere sulla ratifica. Per evitare una bocciatura della ratifica seduta stante, però, alla fine si è acconsentito a un rinvio di 24 ore. Non è ancora chiaro, però, in che modo si esprimerà la commissione viste le posizioni da sempre sostenute di partiti come Fratelli d'Italia e Lega.

Le accuse dal Pd: "Giorgetti sconfessa Meloni"

"È del tutto evidente che siamo di fronte ad un governo nel caos, che sulle grandi questioni che riguardano i nostri impegni internazionali e gli strumenti di politica economica, non è in grado di compiere scelte utili al nostro Paese ma solo di agitare bandierine propagandastiche. È così per le risorse e i progetti del PNRR, è così per il Mes", ha commentato il capogruppo del Partito democratico in Senato, Francesco Boccia. "Ciò che sta avvenendo alla Camera è la testimonianza della inadeguatezza di questo esecutivo che di fronte alla certificazione da parte del Mef che l'utilizzo di questo strumento non creerebbe danni ma porterebbe vantaggi non sa che fare e sospende i lavori in Parlamento. È evidente che il documento del Mef sbugiarda la propaganda della destra: Giorgetti sconfessa la Meloni. Ma il nostro Paese non può permettersi di essere governato dalla propaganda e dai rinvii".

Anche il capogruppo dem in commissione Esteri, Enzo Amendola, sottolinea come anche il Mef riconosca i vantaggi della riforma del fondo Salva Stati. E chiede quindi che venga immediatamente ratificata: "In Commissione Esteri alla Camera nuova giravolta della maggioranza di destra sul Mes. Si', No, forse. Intanto oggi il Mef certifica che l'Italia ne trarrebbe solo vantaggi. L'opposto di quanto detto da Palazzo Chigi. Governare significa decidere, fare delle scelte. Basta rinvii".

Della stessa opinione la vicepresidente della commissione, Lia Quartapelle:  "La destra rimanda ancora la discussione sul Mes perché non sa cosa fare. Solo che ora c'è una lettera del capo di gabinetto del ministro Giorgetti che dice che il Mes non comporta rischi, anzi. Per quanto ancora la maggioranza continuerà a fare male alla credibilità dell'Italia? Domattina nuovo voto".

Le opposizioni chiedono la ratifica del fondo Salva Stati

D'accordo anche le altre opposizioni. "E così è lo stesso Ministero dell'Economia, il governo insomma, a mettere nero su bianco che la ratifica del Mes non serve solo a tener fede ai nostri impegni internazionali ma è una decisione chiaramente vantaggiosa per l'Italia. Speriamo che adesso cessino con la loro propaganda e agiscano (rapidamente) di conseguenza", commenta Ivan Scalfarotto, senatore di Azione-Italia Viva.

Infine, da +Europa, Benedetto Dalla Vedova afferma: "Dalla maggioranza e da Giorgia Meloni continua ad andare in scena una commedia grottesca sul Mes. Persino il Ministero dell'Economia di Giorgetti certifica che l'interesse dell'Italia è di ratificarne la riforma, ma sono ostaggi della demagogia populista che li ha portati a demonizzare uno strumento utile alla stabilità macrofinanziaria dell'area euro. La commedia finisca e si passi alla ratifica".

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