Operai in nero nell’azienda Di Maio, Di Battista accusa Boschi su Fb e lei cancella il commento
Prosegue la polemica tra gli esponenti del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle scaturita dalla notizia relativa ai casi di lavoro nero nell'azienda del padre del vicepremier Luigi Di Maio. Da giorni, i pentastellati stanno rispondendo alle accuse dei dem che ricordano il trattamento subito da Matteo Renzi e Maria Elena Boschi a causa delle vicende professionali dei genitori. In un video pubblicato ieri sui social, l'ex ministro Boschi ha parlato della vicenda del padre di Di Maio e dichiarato di augurarsi che il genitore del vicepremier non subisca mai la gogna che il figlio e i pentastellati scatenarono contro di lei e contro la sua famiglia.
A qualche ora di distanza dalla pubblicazione del video, l'ex deputato M5S Alessandro Di Battista ha replicato alla versione della Boschi accusandola di avere "la faccia come il culo". Boschi respinge le accuse di Di Battista e l'ex deputato torna a sostenere la propria tesi pubblicando un lungo commento sotto la diretta video dell'ex ministro, ma il commento dopo poco scompare dai social.
"Il post della Boschi non respinge le accuse di Alessandro (e come potrebbe?) e si limita solo a dargli del fascista (che originalità!). Così il nostro Di Battista le scrive per intero quanto ribadito nella sua diretta. Il commento viene misteriosamente cancellato", scrive il pentastellato Fabio Massimo Castaldo sul Blog delle Stelle.
Il commento cancellato
“Guarda che io ti ho attaccato (e aggiungo politicamente affondato) non per tuo padre ma per ciò che hai provato a fare, da ministro, per la banca di tuo padre. E lo sai benissimo, come lo sanno bene i milioni di italiani che ti hanno politicamente sfrattato e che tu continui ad ignorare. Eri il ministro delle riforme, la possibile madre della nuova costituzione e guardati, stai qui a rispondere ad un cittadino che non ha neppure più ruoli istituzionali. È una fine che ti sei meritata per le tue menzogne e per aver provato ad utilizzare il tuo ruolo per scopi personali. Ciò che Luigi non ha mai fatto ma chi è in malafede non lo ammetterà mai.
Poi non mi hai risposto su una cosa: sapevi o no che tuo padre incontrava Flavio Carboni (già condannato per il crac del banco Ambrosiano, quello per il quale venne ammazzato Calvi per intenderci e in quel momento indagato per associazione segreta) a poche centinaia di metri dal tuo ufficio da ministro per chiedergli aiuto per Banca Etruria, lo stesso aiuto che tu chiedevi a destra e a manca utilizzando il tuo ruolo da ministro? Non mi hai mai risposto su questo punto vuoi farlo adesso? Sei così informata sul mio babbo dovresti esserlo anche sul tuo quanto meno per metterlo in guardia da certe frequentazioni pericolose.
Pensa quel Carboni è stato da poco condannato a 6 anni anche per associazione segreta. Lo sapevi Maria Elena? Per me tuo padre può incontrare chi vuole, ma se organizza incontri per la banchetta di famiglia nello stesso momento in cui li organizzi tu, da Ministro, è un problema politico. Forse non lo comprendi, come non hai compreso il perché di decine di sconfitte elettorali. Ti attacchi al sessismo, alle fake-news, al fango sul babbo ma il problema sei tu, le tue menzogne e quelle di tutti i componenti del renzismo. Quelli per intenderci che dovevano abbandonare la politica in caso di sconfitta. Saluti.”