Open Arms, Salvini: “Orgoglioso del mio operato da ministro, colpevole di aver difeso l’Italia”
Matteo Salvini è tornato a parlare del processo Open Arms in cui il ministro è accusato di rifiuto di atti d'ufficio e sequestro di persona per aver impedito nel 2019, quando era a capo del Viminale, lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave dell'ong spagnola.
Durante il question time alla Camera, il vicepremier ha ribadito ancora una volta la sua innocenza per i fatti per cui la Procura di Palermo, invece, ha chiesto la condanna del leader a sei anni di carcere. "Non ho mai violato né mai violerò la Costituzione e le leggi né mai inviterò i miei collaboratori a farlo. Io non ho mai scaricato su altri responsabilità che mi sono pienamente assunto, infatti nel processo di Palermo sono l’unica imputato. Non sono abituato a scaricare la responsabilità delle scelte su altri", ha esordito rispondendo a un’interrogazione rivolta dal capogruppo di Italia viva, Davide Faraone.
"Rispondo con il sorriso a un’interrogazione surreale. Alla fine dell’interrogazione che lei non ha letto per pudore si chiede se io inviti i dipendenti dei miei ministeri a violare i principi costituzionali e le leggi vigenti. Ovviamente no", ha proseguito. Salvini si è poi detto "orgoglioso del lavoro svolto al ministero dell’Interno, così come sono orgoglioso del lavoro svolto al Mit. I toni sono da pm, non da parlamentare. Li comprendo solo perché il leader di Italia Viva e alcuni interroganti sono molti esperti di materie giudiziarie che non mi permetto di commentare", ha affondato.
Nel procedimento per il caso Open Arms , "sono l'unico imputato perché non è mia abitudine scaricare sugli altri le mie responsabilità", ha detto ancora. Il vicepremier è poi passato a rivendicare i risultati ottenuti dal governo Conte quando era alla guida del Viminale. "Non violerò la Costituzione e le leggi e non inviterò i miei collaboratori a farlo. Durante il nostro mandato riducemmo del 95% i morti e del 55% i dispersi nel Mar Mediterraneo. Rivendico i risultati raggiunti. Il ministro del Pd che mi precedette ebbe 42mila sbarchi, noi riducemmo i morti e i dispersi nel mar Mediterraneo. Meno partenze significa meno dramma, meno sofferenza e meno morte", ha continuato.
Poi, l'attacco al leader di Italia Viva, Matteo Renzi. "Capisco che per qualcuno conti il fatturato, meglio se arabo, la consulenza e l’interesse economico, per me prevalgono passione e dignità", ha detto Salvini prima di tornare a dichiararsi "colpevole, assolutamente colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani", come più volte affermato anche nel video diffuso dal ministro al termine della requisitoria dei pm palermitani.
"Con la risposta di oggi, il ministro Salvini ha dimostrato ancora una volta di non saper puntare che sulla propaganda ingannevole", ha risposto Faraone. "Come può pensare che gli italiani siano così imbecilli da credere che 147 poveri disgraziati, sfiniti dal viaggio, potessero minacciare i nostri confini?", ha aggiunto ribadendo quanto già detto ieri in un'intervista a Fanpage.it.
"Salvini ha costruito la propria fortuna politica speculando sui confini. Qualche anno fa erano quelli della Padania e noi meridionali quelli che rubavano, toglievano il lavoro e le case popolari a quelli del Nord, i delinquenti a prescindere. Poi si è ricordato che i meridionali votavano e ha spostato i confini più a Sud. I delinquenti a prescindere sono così diventati gli immigrati. Erano loro che da un barcone minacciavano i nostri confini nazionali", ha contrattaccato il deputato renziano. "Eppure in quegli stessi giorni, quando i carri armati hanno invaso la Crimea, Salvini li ha elogiati perché per lui quell'invasione era legittima. Gli auguriamo – ha concluso – di dimostrare la sua innocenza ma politicamente e moralmente per noi è già da condannare".