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Processo Open Arms, oggi Salvini in aula per l’arringa della difesa: che cosa rischia il ministro

Oggi si tiene l’udienza per il processo Open Arms in cui Salvini è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave dell’ong spagnola. Per i fatti la Procura di Palermo ha chiesto 6 anni di carcere per il ministro, che ieri sera, durante una diretta social ha ribadito di “aver fatto il suo dovere e di non avere paura”
A cura di Giulia Casula
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È cominciata, nell'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, l'udienza della difesa per il processo Open Arms in cui Matteo Salvini è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio, per avere impedito nell'agosto del 2019, lo sbarco di 147 migranti, a bordo della imbarcazione della ong spagnola.

Il mese scorso la Procura di Palermo aveva formalizzato la sua richiesta di condanna a 6 anni di carcere per il ministro al termine di una lunga requisitoria. Per i pm Salvini, che all'epoca era ministro dell'Interno, avrebbe abusato dei suoi poteri rifiutandosi di autorizzare l'approdo della nave che aveva soccorso più di 140 persone nel Mediterraneo. Vietando lo sbarco per diversi giorni – è la tesi dell'accusa – il leader della Lega avrebbe commesso il reato di sequestro di persona.

Nelle settimane successive si è svolta l'udienza delle parti civili, che hanno chiesto oltre un milione di euro di risarcimento nei confronti di Salvini. I giudici hanno sentito una ventina di persone tra Ong, enti locali e singoli, che hanno chiesto di essere risarciti per i danni subiti dalla condotta messa in atto dall'allora ministro dell'Interno.

Dopo la richiesta di condanna da parte della Procura palermitana, a causa dei numerosi insulti e minacce ricevute, alla pm Giorgia Righi, una delle magistrate che rappresenta l'accusa, è stata assegnata la scorta.

A svolgere l'arringa difensiva è la legale del ministro, Giulia Bongiorno. Nel corso dell'udienza, l'avvocata ha accusato l'ong spagnola di "aver bighellonato" quando aveva "innumerevoli possibilità di far sbarcare i migranti", ad esempio in Spagna. Bongiorno ha anche sostenuto che la nave soccorsa da Open Arms non fosse in avaria – "non c'era nulla di rotto" – e che il salvataggio da parte dell'ong non sarebbe stato casuale ma "concordato".

Al termine dell'udienza di oggi, dovrebbe esserne prevista un'altra per le repliche. Poi i giudici si riuniranno in camera di Consiglio per la sentenza, che arriverà entro la fine del prossimo mese.

A seconda della decisione dei giudici, gli sviluppi potrebbero essere diversi. In caso di condanna, il ministro, che ha detto di voler andare fino in fondo se condannato, potrebbe decidere di impugnare la sentenza e ricorrere in appello. In caso di assoluzione, invece, la Procura potrebbe fare ricorso davanti al giudice di secondo grado.

Finora Salvini non si è mostrato preoccupato. Ieri sera, nel corso di una diretta social dopo essere arrivato a Palermo, ha detto: "Paura? Zero. Non ho paura perchè ritengo di aver fatto il mio lavoro, facevo il ministro, ho difeso i confini e salvato vite. Questo è un processo politico portato avanti dalla sinistra in Parlamento e da una parte di magistratura di sinistra", ha ribadito.

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