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Open Arms, Salvini: “È processo politico, governo sotto attacco: se mi condannano precedente grave”

Matteo Salvini ha parlato a lungo del caso Open Arms, dicendo che si tratta di un processo politico imbastito da politica e magistratura di sinistra per “farmi fuori in tribunale”. Un processo, ha detto, che attacca anche il governo Meloni. Ma su cui intende andare avanti senza patteggiare.
A cura di Luca Pons
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Nel corso di una lunga intervista, Matteo Salvini ha parlato del processo Open Arms e ribadito che secondo lui è "un processo politico. È un processo all'Italia", in cui rischia di passare "l'aberrante concetto per cui non si possono bloccare i clandestini in Italia, non si possono fermare gli sbarchi, tutti hanno diritto di fare quello che vogliono". Come fatto più volte negli ultimi giorni, il ministro dei Trasporti ha dato tutta la responsabilità del processo alla politica e alla magistratura "di sinistra".

"Non patteggio, ma se mi condannano è grave"

"Rifarei domani quello che ho fatto, difendere i confini, l'orgoglio, la sicurezza", ha detto Salvini a Quarta repubblica, senza far mancare qualche uscita scollegata: "Oggi sono usciti i dati sulla criminalità. Ovviamente ci sono tanti criminali italiani, ma le carceri italiane sono piene anche di tanti stranieri. Avevo promesso ai cittadini: votatemi, date fiducia a me alla Lega e ridurremo gli sbarchi: li abbiamo ridotti del 90%".

Il ministro ha detto di non essere preoccupato per un'eventuale condanna: "Mi è pesato spiegare ai miei figli cosa sta succedendo. Credo nella magistratura, e cerco di dirlo senza sorridere troppo. Però avere una richiesta di pena di sei anni, che neanche uno stupratore…". In realtà, per il reato di sequestro di persona effettuato da un pubblico ufficiale, e in un caso in cui sono coinvolti anche dei minori, la pena massima prevista è di quindici anni di carcere.

"Sarebbe l'unico sequestro di persona al mondo dove il sequestratore ha detto al comandante della nave ‘andate dove volete, in Tunisia, a Malta, in Spagna'. Loro hanno detto di no, perché era una scelta politica", ha anche detto il segretario della Lega. Come già spiegato, però, le cose non sono state così semplici.

Salvini ha anche assicurato: "Non patteggio, sono convinto di aver ragione. Vado fino in Cassazione. Ci sarà l'intervento della difesa il 18 ottobre, entro ottobre penso ci sarà la sentenza. Se mi condannano è un precedente pericoloso. […] Se Salvini viene condannato per aver fermato l'immigrazione clandestina, domani chi si prende la responsabilità di fare questa cosa?".

"Governo sotto attacco da stampa, politica e magistratura di sinistra"

In caso di condanna, ha detto "per assurdo io finisco in carcere. Mi spiacerebbe per i miei figli, la mia compagna, la mia famiglia. Ma quando ho scelto la Lega, ho scelto di servire il mio Paese come ministro, ho messo in conto che a qualcuno avrei potuto dare fastidio. Dietro l'immigrazione clandestina ci sono interessi miliardari, anche della malavita organizzata".

Tornando poi sul tema del processo politico, ha aggiunto: "Pd, M5s e Renzi hanno detto ‘Salvini non riusciamo a farlo fuori alle elezioni, perché la gente continua a votare Lega e centrodestra, proviamo a farlo fuori in tribunale‘. Fare una battaglia politica in un tribunale è una cosa che non avrei mai fatto. Spero che a sinistra qualcuno si vergogni".

Salvini ha anche ricordato, per qualche motivo, che "l'associazione che ha fatto l'esposto da cui nasce il processo è Legambiente. Io pensavo che si occupassero di salvare le tartarughe dalla plastica". Il suo ragionamento è stato: "C'è un sistema ampio che fa riferimento alla sinistra. Un sistema che prevede che la difesa dei confini, la castrazione chimica, il carcere per le ladre rom incinte, queste cose non esistano".

Per concludere, il ministro ha detto che il processo è un attacco al governo Meloni, nonostante sia iniziato da tre anni e si riferisca a fatti di cinque anni fa: "Stanno provando in ogni maniera a mettere in difficoltà questo governo, che sta ottenendo risultati economici e sociali senza precedenti. Il governo è sotto attacco. Pensavano alla crisi economica e stiamo crescendo più della Germania e della Francia, dicono ‘questi, se vanno avanti così, non ce li togliamo più'". Ma non ha voluto parlare di "registi occulti": "È il solito… Berlusconi per trent'anni è stato tenuto ostaggio dalla stampa di sinistra, la magistratura di sinistra, la politica di sinistra".

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