Open Arms, Salvini attacca dopo rinvio a giudizio: “Si usa il tribunale per fare politica”
Dopo il rinvio a giudizio per il caso Open Arms, è lo stesso Matteo Salvini a intervenire con un’intervista sul Corriere della Sera e a difendersi anche sui giornali, oltre che in tribunale. “Il rinvio a giudizio, detto che non mi toglie il sonno, è frustrante e molto pericoloso perché crea un precedente. Si usa il tribunale per fare politica”, è l’accusa lanciata dal leader della Lega ed ex ministro dell’Interno. Secondo Salvini “qui non ci sono reati, c’è un atto politico preso da un intero governo. Contrastare gli scafisti, difendere i confini non sono reati. Ho difeso gli interessi del mio Paese o il mio interesse personale?”. Inoltre, questa la sua linea difensiva, se ci fosse stato un reato, allora andrebbe “addebitato a tutti quelli che hanno contribuito ad adottare una certa strategia”.
La linea difensiva di Salvini sul caso Open Arms
Secondo l’ex ministro dell’Interno è “evidente che la sinistra vuole vincere in tribunale le elezioni che perde nelle urne, in nessun Paese al mondo si mandano a processo gli avversari”. Anche Giulia Bongiorno, legale di Salvini, spiega la linea difensiva del suo assistito in un’intervista a La Stampa: “La decisione dell'allora ministro Salvini di non far sbarcare i 147 migranti dell'Open Arms fu dettata dalla linea politica del governo Conte 1. Faccio fatica, quindi, a pensare che ora il leader della Lega debba andare a processo. Ci sono ambiti politici in cui i magistrati non devono entrare. Le sentenze non si possono sostituire ai voti. I tribunali non si possono sostituire alle urne”.
Gelmini: mi ricorda processi a Berlusconi
Bongiorno spiega: “L'udienza preliminare è un'udienza filtro, non una sentenza di condanna, tuttavia non si è tenuto conto della linea politica del governo Conte 1 per cui i salvataggi in mare dovevano avvenire solo quando erano di competenza e necessari. L'Open Arms, invece, batteva bandiera spagnola e i salvataggi potevano avvenire in acque libiche e maltesi, quindi l'Italia non c'entrava nulla. Salvini attuò la linea politica del governo in modo condiviso”. Sul rinvio a giudizio di Salvini sul caso Open Arms interviene anche la ministra per gli Affari regionali e rappresentante di Forza Italia, Mariastella Gelmini, su Radio 24: “Mi limito ad osservare che le scelte in Consiglio dei ministri sono sempre collegiali, trovo un po' surreale il rinvio a giudizio di un solo ministro. La scelta, giusta o sbagliata che sia, Salvini non l'ha presa da solo. Fatico a comprendere, mi ricorda vicende che in questi anni il presidente Berlusconi ha vissuto a piene mani”.