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Open Arms, Salvini a processo: “Sono su Scherzi a parte”. Meloni: “Siamo al tuo fianco”

Si è svolta questa mattina la seconda udienza del processo a Matteo Salvini per il caso Open Arms. Meloni: “Forza Matteo, in questa battaglia siamo al tuo fianco”.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'ex ministro dell'Interno e leader della Lega Matteo Salvini è arrivato questa mattina nell'aula bunker del carcere Pagliarelli a Palermo, per partecipare alla seconda udienza del processo Open Arms, per il quale deve rispondere dell'accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per il caso della nave della ong spagnola che nell'agosto 2019, dopo aver salvato in mare 147 migranti, rimase in attesa per giorni, aspettando l'ok per lo sbarco a Lampedusa.

Le prossime udienze sono state fissate per il 21 gennaio – quando verrà sentito anche il comandante della Open Arms, Marc Reius – il 4 marzo, l'8 aprile e il 6 maggio 2022, e si terranno nel carcere dell'Ucciardone del capoluogo siciliano.

In Aula sono stati ascoltati altri testi dell'accusa, tra cui due ammiragli e un capitano della Guardia di Finanza. "Erano molto provati, in più di un'occasione in diversi si buttarono in mare per cercare di raggiungere Lampedusa a nuoto ed era anche difficile soccorrerli perché non volevano tornare a bordo della Open Arms", la dichiarazione è di Leandro Tringali, dell'Ufficio circondariale marittimo di Lampedusa, invitato a deporre al processo. "I migranti erano tutti a poppa – ha raccontato – una donna era a terra svenuta, c'erano casi di scabbia e le condizioni erano molo gravi", ha aggiunto. Il teste ha confermato di aver saputo che la Spagna aveva offerto due porti alla nave e che dalla ong fu risposto che erano troppo lontani e non avrebbero potuto effettuare la navigazione. Tringali ha sostenuto che l'imbarcazione aveva una capienza di 19 persone, ma a bordo ce ne erano oltre 100. "Vi furono segnalati terroristi a bordo?" ha chiesto il pm al teste. "Non mi risulta", ha risposto Tringali.

Secondo la difesa di Salvini dopo i primi due interventi di Open Arms in acque libiche, "la nave puntò verso l'Italia in modo arbitrario". La Lega ha commentato così l'audizione del capitano Edoardo Anedda.

"Anedda aveva prodotto una informativa contestando il comportamento della ong – ha fatto sapere in una nota il Carroccio -, ipotizzando il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina per il capitano della Open Arms e il capo missione".

"La nave ha fatto ‘pendolamenti' (cioè faceva avanti e indietro ndr) nello spazio di acque internazionali compreso tra Malta e Lampedusa in attesa di indicazioni", ha detto ancora il capitano Edoardo Anedda proseguendo la sua deposizione. Alla domanda dell'avvocata Giulia Bongiorno, che difende Matteo Salvini, se la nave "avrebbe potuto raggiungere lo stato di bandiera", l'ufficiale della Ggf risponde: "Tecnicamente sì. Facendo una stima della distanza ma è sempre una stima". Due giorni di navigazione? "Dipende. Le condizioni meteo erano in netto peggioramento".

Dopo l'udienza Salvini si è fermato a parlare con i giornalisti: "Stiamo parlando di una nave spagnola che ha raccolto i migranti in acque libiche, ha gironzolato per quindici giorni nel Mediterraneo, che ha rifiutato di andare in Tunisia, di andare a Malta e in Spagna e ha deciso di venire in Italia infrangendo le leggi e a processo ci va il ministro che ha difeso il suo Paese. Siamo veramente su Scherzi a parte", ha commentato all'uscita dell'aula bunker del Pagliarelli.

Il sostegno di Giorgia Meloni a Salvini

"Solidarietà di Fratelli d'Italia a Matteo Salvini che oggi affronterà un'altra udienza di un processo in cui è imputato per aver fatto semplicemente il suo lavoro da ministro: difendere i confini nazionali e contrastare gli sbarchi illegali. Forza Matteo, in questa battaglia siamo al tuo fianco", ha detto questa mattina la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

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