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Open Arms, processo a Salvini: udienza rinviata a dicembre, testimonierà anche Richard Gere

Si è aperto ieri il processo a Matteo Salvini per il caso Open Arms. La prossima udienza si svolgerà il prossimo 17 dicembre: “Ditemi voi quanto è un serio un processo dove verrà da Hollywood a testimoniare sulla mia cattiveria Richard Gere”, si è lamentato ieri il leader della Lega, che era presente in aula.
A cura di Annalisa Cangemi
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Si è aperto ieri il processo al segretario della Lega Matteo Salvini per il caso Open Arms. Il leader del Carroccio è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per la vicenda della Open Arms, nave dell'omonima ong spagnola, che nell'agosto 2019 dopo aver salvato 147 persone nel Mediterraneo rimase per giorni in attesa del permesso per sbarcare i migranti.

Il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali italiane fu una decisione dell'allora titolare del Viminale Matteo Salvini, e il dispositivo venne firmato dai ministri alle Infrastrutture e alla Difesa, rispettivamente Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta, che nel processo verranno ascoltati come testimoni.

Il segretario della Lega ieri era a Palermo, nell'aula bunker del carcere Pagliarelli. L'udienza è stata rinviata al 17 dicembre, e intanto sono stati ammessi tutti i testi, nonostante il procuratore Lo Voi si fosse opposto: "Un teste deve essere ammesso per fornire un contributo utile. Al di là della spettacolarizzazione data dalla presenza di una star internazionale, che non interessa questa procura, ci sono ben altri e ben più qualificati testi che possano riferire sulle condizioni complessive dell'imbarcazione, sullo stato dei naufraghi e del personale di bordo". Saranno sentiti anche l'ex presidente del Consiglio Conte e la ministra Lamorgese.

Nella lista testi della procura, oltre al comandante della Open Arms, Marc Reius Creig e il capo missione Ana Isabel Montes Mier, c'è anche il ministro Luigi Di Maio, il prefetto e il questore di Agrigento, Dario Caputo e Rosa Maria Iraci; i prefetti Matteo Piantedosi (capo di Gabinetto del ministero dell'Interno), Paolo Formicola, vice capo di Gabinetto del ministero dell'Interno e Emanuela Garroni, vice capo di gabinetto vicario del ministero dell'Interno.
Era presente all'udienza anche Oscar Camps, il fondatore della ong spagnola Open Arms: "Il significato di essere qui è ottenere un segnale di giustizia. Salvare persone non è un delitto, ma è un obbligo non solo dei capitani, ma per gli Stati tutti. Agevolare l'individuazione di un porto sicuro, indipendentemente dalla situazione amministrativa di un Stato e dagli accordi di uno Stato, non ha nulla a che vedere con la situazione politica. È un atto umanitario".

Al processo testimonierà anche l'attore Richard Gere

Mentre la nave si trovava nei pressi di Lampedusa, in attesa del permesso di sbarco, il 9 agosto del 2019 salì a bordo Richard Gere per monitorare la situazione e lo stato di salute dei naufraghi. Per questo il legale di Open Arms, che aveva citato l'attore americano, ha insistito chiedendo fosse ammesso come testimone: "Gere è stato a bordo della nave il 9 agosto 2019 e ci può riferire quali fossero le situazioni complessive a bordo". L'attore deporrà in aula il prossimo 17 dicembre.

Matteo Salvini ha commentato così: "Ditemi voi quanto è un serio un processo dove verrà da Hollywood a testimoniare sulla mia cattiveria Richard Gere. Spero che duri il meno possibile perché ci sono cose più importanti di cui occuparsi. Mi spiace solo per due cose: per il tempo che tolgo ai miei figli e per i soldi che gli italiani spendono per questo processo politico organizzato dalla sinistra in un anno in cui gli sbarchi raddoppiano nonostante il Covid. Difendere i confini, la sicurezza l'onore di un Paese è un dovere, andare a processo perché ho fatto il mio dovere è surreale".

Giorgia Meloni contro presenza di Gere in aula

"Ma quanto può essere credibile una nazione nella quale si consente a un attore in cerca di visibilità di testimoniare contro un ex ministro della Repubblica deridendo le nostre istituzioni? Siamo veramente oltre il limite della decenza", ha detto la presidente di FdI Giorgia Meloni, in difesa di Matteo Salvini, commentando sui suoi profili social la notizia dell'ammissione di Richard Gere come teste nel processo per il caso Open Arms.

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