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Open Arms-Ocean Viking, 500 migranti in mare da giorni. Salvini: “Al lavoro per evitare sbarco”

Le navi delle Ong Open Arms e Ocean Viking sono ancora nel Mediterraneo, con oltre 500 migranti a bordo, in attesa di sapere in quale porto potranno sbarcare. Ma per ora nessun Paese Ue concede loro l’autorizzazione. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ribadisce: “Al lavoro al Ministero da stamane per evitare lo sbarco di oltre 500 immigrati a bordo delle navi di due Ong, una francese e una spagnola”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ribadisce il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane alle due Ong – Open Arms e Ocean Viking – che da giorni navigano nel Mediterraneo con a bordo, in totale, più di 500 migranti soccorsi in mare. Salvini continua, dunque, a negare l’approdo in un porto italiano, come ricorda lui stesso con un post sui social: “Al lavoro al ministero da stamane per evitare lo sbarco di oltre 500 immigrati a bordo delle navi di due Ong, una francese e una spagnola”.

Il ministro dell’Interno sottolinea che la Libia – non di certo quello che si può considerare un porto sicuro secondo l’Ue e gli organismi internazionali – ha dato disponibilità per far sbarcare 350 migranti presenti sulla Ocean Viking. “Mentre per gli altri (quelli visitati dal milionario Richard Gere) l’indicazione che ho dato è il divieto di ingresso nelle nostre acque e l’invito a navigare in direzione Spagna”, afferma ancora Salvini con riferimento alla Open Arms. Vi faccio sapere come va a finire, io non mollo”, conclude il leader della Lega rilanciando anche un attacco a M5s e Pd: “Spero che per salvare la poltrona i 5 Stelle non facciano un governo con Renzi perché torneremmo ai 500mila sbarchi che il Pd “regalò” agli Italiani negli anni passati”.

La situazione a bordo di Open Arms e Ocean Viking

Sono 501 i migranti bloccati a bordo delle due imbarcazioni delle Ong Open Arms e Ocean Viking. In entrambi i casi nessun Paese europeo ha indicato un porto di approdo e così rimangono entrambe in mare senza poter far sbarcare i migranti. A bordo della Open Arms ci sono 151 naufraghi salvati negli scorsi giorni. L’equipaggio ha chiesto all’ambasciatore di Spagna a Malta di dare asilo ai 31 minori a bordo. L’imbarcazione è da dodici giorni in mare ed è prevista “una perturbazione in arrivo: la situazione si fa sempre più difficile. Perché non ci fanno scendere? Non sappiamo più cosa rispondere. E l’Europa tace. Un silenzio che grida la vergogna del nostro tempo”, scrive l'Ong su Twitter. Da domani, mercoledì, è prevista una perturbazione con onde di 2,2 metri: la nave però non può avvicinarsi a Lampedusa e anche Malta ha negato la possibilità di entrare nelle acque territoriali per cercare un riparo.

Intanto Malta ha soccorso un migrante trovato su un gommone: si tratta dell’unico superstite. A comunicarlo è il ministro dell’Interno maltese Michael Farrugia: “Malta ha appena salvato un solo superstite in condizioni gravi da un gommone, ha trovato accanto il corpo di un altro migrante. Questo è quello che fanno le forze armate maltesi ogni giorni, non possiamo farlo da soli”.

L'appello di Zingaretti a Conte: ‘Falli sbarcare'

Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, rivolge un appello al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, chiedendo di permettere alla Open Arms di approdare nei porti italiani e far sbarcare i migranti: "Esistono priorità che hanno precedenza su tutto. Che vengono prima dei riflettori sempre accesi su questa o quella polemica. Da dodici giorni 151 persone sono tenute in ostaggio sul ponte della Open Arms. Tra loro donne e minori in condizioni igienico-sanitarie sempre più difficili". "Tutto – afferma in una nota Zingaretti – perché l'ennesimo braccio di ferro ingaggiato dal ministro sfiduciato e dimissionario Salvini ha bisogno del suo ennesimo palcoscenico. Faccio appello al presidente Conte affinché agisca con decisione e alla ministra Trenta per uno sbocco immediato di una soluzione divenuta insostenibile. Si rimetta al centro la persona umana e si trovi una soluzione.Si solleciti la Commissione europea e i paesi disponibili ad accogliere una quota dei migranti. I diritti umani, a partire da quelli dei minori e delle donne, restano per noi la bussola da seguire e il primo indicatore del grado di civiltà di un paese".

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