Open Arms, dopo l’assoluzione di Salvini Nordio dice che bisogna risarcire le persone per gli errori dei pm
La sentenza di assoluzione in primo grado per Matteo Salvini, per il processo Open Arms, in cui il vicepremier era accusato di sequestro di persona e di rifiuto di atti d’ufficio, ha dato forza alla battaglia del centrodestra contro la magistratura e il sistema della giustizia in Italia: "Ora servono la separazione delle carriere e responsabilità civile dei giudici", ha detto ieri il leader della Lega, passeggiando per Roma per la sua prima uscita pubblica dopo la chiusura del processo, durato tre anni.
Il ministro della Giustizia Nordio, così come il resto del governo, ha fatto gli auguri a Salvini, sottolineando non solo l'infondatezza delle accuse, come ha fatto la premier Meloni, ma anche gli errori giudiziari di cui il processo sarebbe costellato.
Il Guardasigilli, subito dopo la notizia dell'assoluzione, perché "il fatto non sussiste", ha ribadito che "questo processo non si sarebbe nemmeno dovuto iniziare, come scrissi anni fa, da editorialista", definendo "grave la decisione politica di autorizzare questo processo, in contrasto con la legge costituzionale che tutela la carica ministeriale".
Secondo il ministro di via Arenula, la sentenza di primo grado del processo sulla vicenda dell'ong Open arms è il "segnale che abbiamo la stragrande maggioranza di magistrati preparati e coraggiosi, che applicano le leggi prescindendo dalle loro idee politiche" e che "questo processo, fondato sul nulla, non si sarebbe nemmeno dovuto cominciare: e comunque avrebbe dovuto coinvolgere anche Conte, allora presidente del consiglio", ha detto oggi in un'intervista al Messaggero in cui affronta tutti i temi caldi sul fronte della giustizia. "Bisognerà pur pensare a risarcire le persone che finiscono nella graticola giudiziaria per anni perdendola salute, i risparmi e magari il posto di lavoro perché qualche pm non ha riflettuto sulle conseguenze della sua iniziativa avventata", ha detto ancora Nordio, "e, in questo caso, incomprensibilmente limitata a un ministro solo".
Nordio quindi ha rilanciato la riforma della Giustizia, che ha definito "la riforma Nordio-Meloni": "Sicuramente è quella che ha più possibilità di arrivare in fondo e nei tempi più rapidi". Secondo il Guardasigilli la separazione della carriere serve per "garantire la terzietà del giudizio", spiegando che "entro l'estate dovremmo avere la doppia lettura" anche se "difficilmente ci saranno i due terzi, quindi si andrà a referendum. E me lo auguro: se ci fossero i 2/3, vista la malizia politica, qualcuno potrebbe insinuare accordi sottobanco. Mentre con il referendum saranno i cittadini a decidere".
Quanto a un possibile sciopero dei magistrati, secondo il ministro "sarebbe di una gravità assoluta e il governo non cederebbe di un centimetro. Non è un colpo di Stato pensare di varare una riforma costituzionale secondo le procedure fissate dalla stessa Costituzione",
Secondo l'avvocata di Matteo Salvini, la leghista Giulia Bongiorno, quella arrivata venerdì sera "non è una sentenza contro i migranti. La linea di Salvini è quella del rigore e del rispetto delle regole. Sotto il suo ministero si erano ridotti sbarchi e morti in mare", ha detto in un'intervista al Corriere della Sera.
Per la senatrice della Lega con l'assoluzione di Salvini "Si chiude un cerchio", cioè "Quello aperto con le chat di Palamara in cui un collega gli scriveva ‘Non vedo dove Salvini sbagli' e lui rispondeva ‘hai ragione ma ora bisogna attaccarlo' – ha ricordato l'avvocata – Frase che mi fa tremare".