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Onorevole Santanchè, ascolti: io voglio salvare gli immigrati, non le vacanze dei turisti a Cogne

Daniela Santanchè ha proposto di salvare le vacanze dei turisti a Cogne portandoli in elicottero, uno per uno. Ma perché una passeggiata al Gran Paradiso vale più di una fuga dall’Eritrea?
A cura di Saverio Tommasi
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Onorevole Daniela Santanchè
Onorevole Daniela Santanchè

Daniela Santanchè propone di andare a prendere i turisti in elicottero e portarli a Cogne, uno per uno, che altrimenti ad agosto Cogne sarà irraggiungibile a causa delle strade dissestate dai temporali di questi giorni. Ma perché invece non andiamo a prendere i migranti in mare? Dico davvero: perché qualcuno che tutto sommato non sta così male, mi riferisco ai turisti con la vacanza fissata a Cogne, deve essere salvato, e chi affoga in acqua no?

Perché i vacanzieri in montagna sì, e i disperati in mare no?

Se ci avanza un elicottero usiamolo dove è più urgente, dico male?

In questo momento nel mar Mediterraneo si alternano due aerei da ricognizione della ONG Sea Watch, solo quelli. Nessun aereo italiano. Se ce ne avanza uno usiamolo dove può salvare vite, e non soltanto vacanze. A me sembra una proposta ragionevole, quasi moderata per certi versi.

Onorevole Daniela Santanché, chi ha fissato la vacanza a Cogne, al massimo, perderà la prenotazione in albergo e comunque i soldi glieli restituiranno. Chi arriva qui da un altro Continente, invece, ha perduto già la possibilità di crescere nel Paese dove è nato, ha abbandonato quasi sempre la famiglia, ha i segni delle torture addosso, quelle degli stupri, ha il ricordo di gente accanto a sé a cui ha visto sparare. A qualcuno, poi, hanno sparato direttamente e ha i segni delle pallottole nei piedi, zoppica. Perché l'Italia non si impegna a salvare anche loro?

Mi faccia capire, onorevole Daniela Santanchè: esiste una classifica in base al colore della pelle delle persone? Oppure alla salvezza si può accedere soltanto dimostrando un certo patrimonio e la prenotazione delle vacanze in luoghi esclusivi?

Non mi dica che è una questione di risparmio, oppure "noi non possiamo salvare tutta l'Africa", perché a parte che non tutta l'Africa chiede di venire in Europa, ma poi l'Italia addirittura impedisce alle ONG di salvare chi cerca una vita migliore, e le ONG non le pagate voi, non le paga il Governo, non le paga lo Stato italiano, perciò escludiamo che la vostra sia semplice (e comunque atroce) convenienza di portafoglio. Ci deve essere qualcos'altro che a me sfugge. Una specie di visione del mondo, che fa considerare certe persone meno di una suppellettile nel bagno del vicino.

Onorevole Ministra del Turismo, perché non salvare chi molla tutto per una speranza, e poi ingegnarsi con gli elicotteri per salvare una vacanza?

Io propongo: salviamo prima quelli che stanno più male, e poi gli altri. Funziona così anche in ospedale: prima quelli in pericolo di vita, poi quelli con il raffreddore. Così dovrebbe funzionare sempre, invece se affoghi in uno yacht di prima classe mandano qualcuno a cercarti, e se affoghi chiuso in una stiva di un barcone "dovevi sapere cosa rischiavi".

Onorevole Daniela Santanché, lo dico a lei e a tutto il Governo di cui lei è espressione: perché non andiamo a prendere i migranti in mare?
Perché una passeggiata al Gran Paradiso vale più di una fuga dall'Eritrea?

Facciamo un passo indietro: onorevole Ministra del Turismo Daniela Santanchè, mi fa male un orecchio, credo mi sia andato in fiamme il timpano. Lo dico con rispetto, ma davvero: come le è venuto in mente di dire "porteremo i turisti a Cogne con l'elicottero, uno a uno"?

All'inizio pensavo fosse uno scherzo, una battuta di satira, sa quella cosa lì che fanno i comici liberi nei Paesi liberi. Invece lei l'ha detto davvero: "Se un turista promette di stare almeno quattro giorni in un albergo a Cogne, noi a Cogne ce lo portiamo in elicottero".

Cogne oggi è devastata dal maltempo: nubifragi, piogge violentissime, forse anche lei ha visto qualche video, strade interrotte, Cogne isolata, mesi di lavoro per ripristinare condizioni di normalità. Insomma quella cosa dei cambiamenti climatici che voi onorevole Daniela Santanché avete sempre considerato poco, diciamo la verità. Un'alzata di spalle e poi lo sguardo da un'altra parte, come fosse un'invenzione degli scienziati e dei giornalisti. Che io capisco anche un po' avercela con i giornalisti, però con gli scienziati, dai, quelli studiano tutto il giorno per scoprire cose nuove, e poi arriva qualcuno che invece non studia mai e dice "i soliti esagerati". Pensi la frustrazione, poveri scienziati.

Ma torniamo alla sua dichiarazione: portare i turisti a Cogne in elicottero, lei ha detto così. Ma sa cosa le dico? Forse è troppo poco. Io garantirei loro anche un'auto a noleggio gratuito, dato che non hanno potuto portare la loro e per arrivare lì sono stati costretti al disagevole viaggio in elicottero. Altrimenti, senz'auto, come faranno shopping una volta atterrati a Cogne? Non possiamo pensare soltanto agli alberghi, dobbiamo pensare anche alle gioiellerie. Sono queste le priorità del Paese mentre i barconi con i disperati affondano: shopping e brioche a Cogne.

Perché in fondo, io, ancora spero che lei stesse scherzando.

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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