Ong, la Ocean Viking arriva ad Ancona: “Onde alte sei metri, i migranti a bordo stanno male”
La nave Ocean Viking, della Ong Sos Mediterranee, è sbarcata ad Ancona. Per arrivare al porto del capoluogo delle Marche ci sono voluti quattro giorni di navigazione in condizioni meteo pessime, che hanno esposto l'equipaggio, e soprattutto le 37 persone migranti soccorse che si trovano a bordo, ai forti venti e al mare mosso.
È stato lo stesso equipaggio della Ocean Viking a denunciare le condizioni di navigazione, in un video rilanciato sui social. "Come potete vedere, le condizioni metereologiche sono peggiorate", ha detto Rebecca, la donna che guida il team medico a bordo della nave. "Attualmente stiamo navigando tra onde di 4 metri".
Il team medico della Ocean Viking ha detto che "queste condizioni sono difficili, non solo per i naufraghi ma per il nostro equipaggio. La nostra più grande preoccupazione in questo momento è garantire la sicurezza delle persone soccorse, e che ricevano le medicazioni di cui hanno bisogno".
Le immagini diffuse mostrano il mare mosso, con le onde che arrivano a coprire il ponte della nave, e alcune delle 37 persone migranti che si trovano a bordo della Ocean Viking dopo essere state soccorse nel Mediterraneo. "Quasi tutti soffrono il mal di mare. Tutto ciò poteva essere evitato con l'assegnazione di un porto sicuro più vicino", ha commentato Sos Mediterranee.
Il ministro Piantedosi: "Le condizioni non sono proibitive, nulla di eccezionale"
Che il mare Adriatico sarebbe diventato tempestoso era già noto il 7 gennaio, quando il porto di Ancona è stato assegnato alla Ocean Viking. "Il porto è a 1.575 chilometri dalla zona di operazione, a quattro giorni di navigazione", aveva lamentato Sos Mediterranee, "le previsioni meteo sono in peggioramento a partire da domenica, esponendo i profughi a venti forti e mare agitato". Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha poi risposto che secondo i tecnici del ministero il viaggio fino ad Ancona "si poteva fare", perché la Ocean Viking ha una "stazza importante, che in passato si sono trattenute in mare per 2-3 settimane in condizioni meteo simili a queste, non sono proibitive, nulla di eccezionale".
Il ministro ha giustificato la scelta di Ancona come porto sicuro sostenendo che "è giusto creare i presupposti e le condizioni per una distribuzione dei migranti su tutto il territorio nazionale e su tutti i luoghi di possibile sbarco". Sicilia e Calabria, le Regioni più vicine alla zona del Mediterraneo in cui si rendono necessari i soccorsi effettuati da alcune Ong, non devono "essere condannate ad essere il campo profughi dell'intera Europa. È necessaria un'equa distribuzione", ha aggiunto Piantedosi.
La Geo Barents ritardata dal meteo, Medici senza frontiere: "Inaccettabile"
La Prefettura di Ancona ha già fatto sapere che, ora che sono arrivati nelle Marche, i 37 naufraghi resteranno nella Regione. I 25 adulti saranno distribuiti in centri di accoglienza, mentre i 12 minori non accompagnati passeranno la notte in una struttura ricettiva e, da domani, saranno distribuiti tra i centri per minorenni.
Non si sa ancora se lo stesso accadrà anche per la Geo Barents, nave di Medici senza frontiere, che sta affrontando la traversata dell'Adriatico per sbarcare ad Ancona. Il suo approdo era previsto domani, ma la nave con a bordo 73 persone migranti soccorse è stata rallentata dal meteo. "Al momento la nave procede a passo d'uomo. L'arrivo dovrebbe essere ritardato di un giorno", ha scritto la Ong su Twitter, denunciando le condizioni in cui ha dovuto navigare la Geo Barents.
"Le nostre trattative con le autorità italiane per un porto più vicino purtroppo non hanno avuto successo", ha fatto sapere la Ong. "È inaccettabile mandarci a Ancona mentre altri porti idonei sono molto più vicini, soprattutto in queste condizioni meteo.️ Questo è contro il diritto marittimo internazionale e il miglior interesse dei sopravvissuti", ha aggiunto.