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Omicidio Giulio Regeni, nessuna svolta nelle indagini: i filmati consegnati dall’Egitto sono pieni di buchi temporali

Ancora nessuna svolta nelle indagini per l’omicidio di Giulio Regeni. I filmati consegnati dalle autorità egiziane – girati nella metropolitana del Cairo il giorno della scomparsa del ricercatore – non mostrano nulla di rilevante ma al tempo stesso sono colmi di tagli e veri e propri buchi temporali.
A cura di Charlotte Matteini
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Proseguono le indagini che mirano a fare luce sulla morte del ricercatore Giulio Regeni, ucciso in Egitto nel gennaio del 2016 ma la svolta è ancora lontana. Guardando i video girati dalle telecamere della metropolitana di El Cairo il giorno della scomparsa del trentenne e acquisiti dalla procura di Roma, Giulio Regeni non compare mai sullo schermo ma i filmanti presentano diversi buchi temporali e spesso di interrompono. A spiegare la stranezza è una nota congiunta firmata dalla Procura di Roma e quella egiziana: "Gli accertamenti compiuti dalla Procura di Roma e dalla Procura generale araba d'Egitto hanno permesso di verificare l'assenza, tra quanto si è riusciti a recuperare di video o immagini relative a Giulio Regeni all'interno o in prossimità di stazioni della metropolitana", si legge.

"Dall'esame delle registrazioni acquisite alle indagini è emerso che vi sono diversi ‘buchi' temporali in cui non vi sono né video né immagini e quindi sono necessari ulteriori e approfondite indagini tecniche per accertare le cause. Investigazioni che il Procuratore generale d'Egitto ha effettivamente disposto". Lo scorso 15 maggio una delegazione italiana, guidata dal pm Sergio Colaiocco, era andata in Egitto per recuperare oltre due ore di filmati ripresi dalle telecamere presenti in tutte le stazioni della linea 2 della metro del Cairo tra le 19 e le 21 del 25 gennaio 2016, l'arco temporale in cui si persero le tracce di Regeni, il cui cadavere venne ritrovato il 3 febbraio successivo.

Quando però gli inquirenti hanno iniziato a visionare il materiale messo a disposizione dal procuratore generale d'Egitto, Nabeel Sadek, dei 18 terabyte totali in mano si sono accorti di avere tra le mani soltanto 10 Gigabyte di video e foto, dunque solamente il 5% delle riprese promesse. "Dunque nessun materiale di interesse investigativo è emerso dall'esame delle registrazioni acquisite", spiega la nota. Nelle immagini e nei video, infatti, non compaiono neanche poliziotti o agenti dei servizi segreti finiti coinvolti nella vicenda. Ora le due Procure vogliono fare luce sulle ragioni dei ‘buchi' temporali nei filmati per poi fissare un nuovo incontro e fare il punto sulle indagini.

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