Oltre 5 milioni e mezzo di persone vivevano in povertà assoluta in Italia nel 2021
Nel 2021 in Italia c'erano oltre cinque milioni e mezzo di persone che vivevano in povertà assoluta. Di queste, oltre un milione erano minori. Una fotografia che mostra il durissimo impatto della crisi innescata dalla pandemia, in un Paese dove la precarietà è sempre più dilagante, e che è stata scattata dall'Istat nel report "Noi Italia", un'indagine su diversi aspetti economici, sociali e ambientali del nostro Paese.
Nella sezione che riguarda le condizioni economiche delle famiglie, si sottolinea come nel 2021 la povertà assoluta sia rimasta sui valori molto elevati che si erano toccati l'anno precedente con lo scoppio della pandemia di Covid. Risultano in povertà assoluta il 7,5% delle famiglie italiane, cioè 1,9 milioni in numeri assoluti: in altri termini, si sta parlando del 9,4% degli individui, cioè 5,6 milioni di persone. I minori colpiti sono oltre 1,3 milioni, gli stranieri oltre 1,6 milioni.
La situazione, sottolinea l'Istat, colpisce maggiormente chi vive in affitto: "Le 889 mila famiglie povere in affitto rappresentano il 45,3% di tutte le famiglie povere, con un’incidenza del 18,5%", si legge nel report.
Aumentano anche le persone in una condizione di povertà relativa: sono circa 8,8 milioni, in aumento rispetto all'anno precedente. Stiamo parlando di circa 2,9 milioni di famiglie, cioè l'11,1% del totale, contro il 10,1% del 2020. Queste sono concentrate soprattutto nel Mezzogiorno, precisa l'Istat, evidenziando come la situazione economica delle famiglie sia ancora molto differenziata geograficamente.
Facciamo un esempio. Nel 2021 il 10% della popolazione residente nel Mezzogiorno, quindi oltre due milioni di persone, viveva in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale. Questa percentuale, però, nel Nord-Est scendeva fino all'1,9%. Un divario che resta ampio.
Per quanto riguarda il reddito medio annuo delle famiglie, nel 2020 secondo l'Istat questo si attestava a 32.812 euro. La distribuzione dei redditi, però, rimane molto asimmetrica per cui la maggioranza delle famiglie in realtà percepisce un reddito inferiore a questo importo. "Il 50% delle famiglie residenti in Italia ha percepito un reddito annuo non superiore a 26.597 euro", precisa il report.