Ok dal Senato, la maternità surrogata è reato universale: carcere fino a 2 anni e multe sino a 1 milione di euro
La maternità surrogata è reato universale. Con 84 sì, 58 no e nessun astenuto, il Senato ha dato il via libera al disegno di legge che trasforma la gestazione per altri (gpa) in un reato punibile anche per chi ne fa ricorso all'estero.
Il ddl, che porta la firma della capogruppo di Fratelli d'Italia in Commissione Giustizia della Camera, Carolina Varchi, aveva ricevuto l'ok di Montecitorio lo scorso anno. In sostanza, la maternità surrogata, che in Italia è già un reato, sarà punita anche se commessa fuori dai confini nazionali.
Il testo infatti si limita a prevedere che il cittadino italiano che farà ricorso alla gpa all'estero sarà sanzionato "secondo la legge italiana", che prevede per il reato il carcere fino a due anni di reclusione e multe fino a un milione di euro.
Durante la discussione in Aula le opposizioni hanno espresso la loro indignazione. "I colleghi maschi della maggioranza stanno dicendo che l'utero non è il mio? I miei organi sono miei e ne faccio quello che voglio", ha detto la pentastellata Elisa Pirro.
"Siamo al comunismo degli organi. Io posso dare il rene, ma non posso prestare il mio utero, da donna libera, italiana", ha aggiunto.
Il ddl è stato accolto con favore invece, dalla maggioranza. In particolare, la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella ha dichiarato che "oggi con il voto del Parlamento italiano i diritti non sono stati negati, ma al contrario sono stati riaffermati e resi finalmente effettivi. Chi si trincera dietro la retorica dei ‘diritti' per giustificare la pratica dell'utero in affitto dovrebbe chiedersi perché invece ci sia una rete mondiale del femminismo che sostiene l'iniziativa dell'Italia e considera il nostro Paese un esempio da seguire dappertutto", ha commentato all'Ansa.
Per le opposizioni si tratta di una norma anticostituzionale, che creerà "bambini di serie A e di serie B" e dal carattere "medioevale". Per la senatrice dem Cecilia D'Elia si tratta "dell'ennesima arma di distrazione massa, rispetto ai problemi del paese, un provvedimento che fa una scelta ideologica strumentale e gravemente incostituzionale'.
La senatrice M5s Alessandra Maiorino ha definito il ddl Varchi "un obbrobrio giuridico che equipara la Gpa ai crimini di guerra, alla tortura, alla pirateria e al genocidio ma soltanto per colpire le famiglie arcobaleno che nella vostra visione della società devono sparire".
Anche per Riccardo Magi "si tratta di un provvedimento enorme nella sua gravità. Per almeno due motivi. Il primo è che la nascita di un bambino e la genitorialità vengono equiparate a "reati universali" quali la pedofilia e il genocidio. Il secondo è che, ancora una volta, la politica prova e riesce a mettere le mani sul corpo e sull'autodeterminazione delle donne. Come se ogni utero appartenesse a Giorgia Meloni, a Matteo Salvini e alla maggioranza di Governo", ha dichiarato il segretario di +Europa. "Un obbrobrio giuridico che ci auguriamo venga spazzato via dalla Corte Costituzionale. Per quanto ci riguarda, non arretreremo di un millimetro: continueremo a batterci non solo per cancellare questa norma ma per rendere legale la GPA solidale qui, in Italia. Il corpo, l'utero e la libertà delle donne appartengono alle donne. Non a Giorgia Meloni. Non a questo Governo. Non a qualsivoglia Governo", ha concluso.