Ok alla Commissione Covid, per il M5s è “un plotone d’esecuzione”: a cosa serve e quale compito avrà
È arrivata alla Camera l'approvazione definitiva alla commissione sul Covid, con 132 voti favorevoli, e 86 contrari. Il provvedimento era stato approvato, in un testo unificato, da Montecitorio e modificato dal Senato. Con il testo viene quindi istituita, per tutta la durata della diciannovesima legislatura, una commissione bicamerale di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus Sars-Cov-2.
La commissione sarà composta da quindici senatori e da quindici deputati, nominati in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari, comunque assicurando la presenza di almeno un rappresentante per ciascun gruppo esistente in almeno un ramo del Parlamento. È chiamata a indagare sull'operato del governo Conte bis e del suo ministro della Salute, Roberto Speranza, nella gestione della pandemia da Covid-19. È stata respinta invece la richiesta, avanzata dal Pd, di indagare anche sul ruolo giocato dalle Regioni e dagli enti locali.
Quali saranno i compiti della commissione d'inchiesta sul Covid
In particolare la commissione dovrà indagare sull'efficacia e sulla tempestività delle misure adottate dal governo di allora e accertare le ragioni del mancato aggiornamento del Piano pandemico, rimasto fermo al 2006, della mancata attivazione di quello allora vigente dopo la dichiarazione dello stato d'emergenza da parte dell'Oms il 30 gennaio 2020. Inoltre indagherà sul lavoro portato avanti dalla task-force, istituita presso il ministero della Salute il 22 gennaio 2020, e del Comitato tecnico-scientifico.
Lo scontro in Aula tra maggioranza e opposizione
In Aula è scoppiata una bagarre, durante le dichiarazioni di voto sulla proposta di istituire la commissione. Le opposizioni in particolare hanno duramente protestato durante l'intervento della deputata di Fdi, Alice Buonguerrieri, e il presidente di turno, Fabio Rampelli, è stato costretto a sospendere i lavori.Nel suo intervento Buonguerrieri ha parlato di "sentenze di condanna". Il riferimento è a Giuseppe Conte e Roberto Speranza. Parole che hanno scatenato l'ira delle opposizioni e quindi la sospensione dell'aula.
Alla ripresa, Buonguerrieri ha spiegato che si riferiva a "due sentenze del Tar" con le quali sono stati condannati a fornire documenti sulla gestione della pandemia, grazie a Fdi, atti che venivano tenuti secretati nel Palazzo. E quindi ha concluso: "Ci accusano di voler istituire un tribunale, un plotone di esecuzione ma gli italiani non hanno bisogno di tribunali politici: il giudizio su di voi lo hanno già espresso mandandovi a casa il 25 ottobre".
"Più volte è stato concesso alla deputata di Fdi di rivolgersi direttamente a me e Speranza e per giunta con accuse infamanti perché dire che siamo stati condannati è una infamante accusa perché significa oscurare gli accertamenti che il tribunale di Roma e di Brescia ha fatto sul nostro operato, atti che sono di pubblico dominio. Vergogna", ha replicato Giuseppe Conte in Aula alla Camera.
Anche Roberto Speranza ha risposto in Aula alle accuse: "È stato accostato il mio cognome e quello del presidente Conte alla parola ‘condanna'", ha incalzato l'ex ministro, attorniato dai deputati Pd in piedi, Elly Schlein compresa. "Noi siamo stati in tribunale ma c'è stata una archiviazione con formula piena e accostare le nostre personalità alla parola ‘condannati' in maniera vaga e confusa è molto grave e non è accettabile. Ribadisco di aver operato con disciplina e onore da ministro come dice la nostra Costituzione".
"Io sono a disagio perché ascoltare un simile intervento da parte del gruppo principale della maggioranza di governo, fa riflettere" ma questo ha fatto emergere con "in maniera lampante che l'obiettivo della commissione non è quello che un grande paese dovrebbe avere e cioè capire e provare a fare qualcosa insieme per il nostro più grande patrimonio, il sistema sanitario nazionale" ma per colpire il governo procedente. "Mai ho sentito fare un intervento del genere contro chi c'era prima. Un cosa che ricorda le epoche peggiori del nostro Paese e le cose vanno chiamate col loro nome": quello della deputata di Fdi, Alice Buonguerrieri, è stato "un intervento squadrista inaccettabile".