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Oggi la riunione dei ‘volenterosi’ convocata da Starmer: partecipa anche Meloni

Oggi è prevista la video conferenza della Coalizione dei ‘volenterosi’ convocata dal premier britannico Keir Starmer e a cui partecipano 25 Paesi europei ed extraeuropei, inclusi i vertici di Nato e Unione Europea. Resta incerta invece, la partecipazione di Meloni.
A cura di Giulia Casula
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Oggi è prevista la riunione in video call della Coalizione dei ‘volenterosi' convocata dal premier britannico Keir Starmer e a cui partecipano 25 Paesi europei ed extraeuropei, inclusi i vertici di Nato e Unione Europea. Durante la video conferenza  i leader dovrebbero "approfondire ulteriormente come i Paesi intendono contribuire alla coalizione – fa sapere Downing Street – prima della sessione di pianificazione militare prevista per la prossima settimana".

Saranno presenti anche Canada, Ucraina, Australia e Nuova Zelanda, che si uniranno alla riunione virtuale. Dopo i dubbi fatti trapelare da Palazzo Chigi, alla fine parteciperà anche Giorgia Meloni. La decisione è arrivata al termine di un colloquio con il collega del Regno Unito, nel quale ha annunciato che ribadirà le sue posizioni, a partire dalla contrarietà all'invio di truppe in Ucraina.

Fino a ieri sera la sua partecipazione era incerta e dal governo avevano fatto sapere che la premier stava decidendo sul da farsi. I dubbi riguardvano l’agenda del summit: Meloni è d'accordo a partecipare se al centro ci sarà la difesa europea, contraria se il summit si concentrerà sull'invio di un contingente europea al confine con la Russia, su cui la premier si è detta contraria fin dall'inizio.

Alla riunione dei capi di Stato maggiore della Difesa tenutasi martedì a Parigi, l’Italia si è presentata in qualità di "osservatore" e non di membro attivo e per l'occasione era presente il generale Luciano Portolano. Ad ogni modo Meloni potrebbe decidere di collegarsi, per dimostrare continuità con gli alleati, ma allo stesso tempo ribadire il no a una forza militare europea in Ucraina senza l'egida dell'Onu. Le comunicazioni diplomatiche tra Roma e Londra sono rimaste attive e secondo alcune indiscrezioni la premier sarebbe riuscita ad ottenere l'accordo a tenere al centro il tema della sicurezza di Kiev, pre-condizione per una sua partecipazione.

Secondo quanto anticipato dal governo britannico, Starmer sottolineerà la necessità di "impegni concreti mentre il presidente Putin tenta giochetti inutili con il piano di pace del presidente Trump". L'idea del premier britannico è quella di "aumentare la pressione economica sulla Russia, per costringere Putin a negoziare, nel breve termine, ed essere pronti a sostenere una pace giusta e duratura in Ucraina nel lungo termine e a continuare a incrementare sostegno militare all'Ucraina per difendersi dai crescenti attacchi russi". Starmer inoltre, ha criticato le condizioni poste da Vladimir Putin per un cessate il fuoco definendole "inutili". Il premier britannico è convinto che l'atteggiamento di Mosca riveli il "completo disprezzo del Cremlino per la proposta di cessate il fuoco del presidente Trump" e "serve solo a dimostrare che Putin non è serio sulla pace. Non possiamo permettere al presidente Putin di giocare con l’accordo del presidente Trump”, ha ribadito.

Intanto a Palazzo Chigi si lavora sulla bozza di risoluzione di maggioranza che verrà presentata martedì prossimo al Parlamento per essere votata in vista del Consiglio europeo. Il governo è alle prese con il difficile tentativo di ricompattare la coalizione che sui temi del riarmo e dell'Ucraina si è spaccata, facendo emergere le tensioni tra Lega, Forza Italia e Fdi.

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