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Parlamento Europeo, oggi la prima sessione: come si elegge il Presidente e quali sono i nuovi gruppi

Oggi, martedì 16 luglio 2026, si riunisce per la prima volta in sessione plenaria il Parlamento europeo a Strasburgo. Nel Parlamento si sono formati i nuovi gruppi: ci sono delle novità rispetto alla scorsa legislatura. Si elegge la nuova presidente del Parlamento, con Roberta Metsola favorita. Giovedì il voto sulla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
A cura di Luca Pons
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Inizia ‘per davvero' la nuova legislatura europea: oggi, martedì 16 luglio, parte la prima sessione plenaria del Parlamento europeo, che andrà avanti fino a venerdì 19 luglio. È il primo atto ufficiale del Parlamento Ue riunito nella legislatura 2024-2029. E il primo punto all'ordine del giorno sarà l'elezione del prossimo presidente del Parlamento: nettamente favorita Roberta Metsola, già presidente in carica, che ha ricevuto la nomina informale dai 27 capi di Stato del Consiglio europeo. Giovedì si voterà la ‘fiducia' alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen (Giorgia Meloni non ha ancora deciso ufficialmente se sostenerla con Fratelli d'Italia). Oggi sarà anche la prima volta che a Strasburgo si siederanno ai banchi i nuovi gruppi parlamentari: ci sono diverse novità rispetto alla scorsa legislatura, soprattutto per quanto riguarda la destra.

Cosa faranno gli eurodeputati, il voto sul presidente del Parlamento e su Ursula von der Leyen

La prima sessione del Parlamento inizierà oggi, martedì 16 luglio, alle ore 10. Il primo atto ufficiale sarà l'elezione del nuovo presidente, che avrà un mandato di due anni e mezzo (fino a metà legislatura). La presidente uscente Roberta Metsola aprirà la sessione e sarà suonato l'inno europeo. Dopodiché a guidare la sessione sarà la vicepresidente italiana Pina Picierno: inizierà l'iter per l'elezione, con i candidati che presenteranno i propri programmi all'Aula. Il voto avverrà a scrutinio segreto, poi si procederà allo spoglio delle schede. Una volta annunciati i risultati, il nuovo presidente svolgerà il suo discorso di accettazione.

Per vincere sarà necessario ottenere la maggioranza assoluta dei voti validi, cioè il 50% più uno. Sarà candidata anche l'eurodeputata spagnola di The Left, Irene Montero, ma la netta favorita è proprio Roberta Metsola, già presidente dal gennaio 2022 dopo la morte di David Sassoli. I capi di Stato e di governo riuniti nel Consiglio europeo hanno concordato sul suo nome, anche se non si tratta di una vera e propria nomina. Metsola è un esponente del Ppe, il gruppo più numeroso, e parte con il sostegno dichiarato anche di altri schieramenti.

Il Parlamento procederà poi a eleggere quattordici vicepresidenti e cinque questori. Domani, invece, ci saranno i procedimenti più tecnici, come le decisioni sulle composizioni delle commissioni e sottocommissioni. Giovedì alle 13 si terrà invece l'altro voto di fondamentale importanza, quello sul presidente della Commissione europea. In questo caso i parlamentari voteranno per decidere se sostenere o meno la persona che ha ricevuto la nomina ufficiale del Consiglio europeo: la presidente uscente Ursula von der Leyen, un'altra esponente del Ppe. Giovedì mattina la presidente parlerà in Aula per spiegare il suo piano per i prossimi cinque anni. In questi giorni von der Leyen ha incontrato la maggior parte dei gruppi politici per sondare il terreno e assicurarsi di avere il sostegno necessario.

Come è composto il nuovo Parlamento europeo: quali sono i gruppi

Dopo il voto europeo dell'8 e 9 giugno, ci sono volute diverse settimane per confermare la composizione del Parlamento europeo. Rispetto alla scorsa legislatura, il numero dei gruppi è passato da sette a otto, a causa di una diversa distribuzione tra gli esponenti di destra: infatti si è sciolto il gruppo Identità e democrazia – che aveva ospitato la Lega, il Rassemblement national di Marine Le Pen, ma anche i tedeschi di AfD – e sono nati altri due gruppi a destra dei Conservatori di Giorgia Meloni.

I gruppi del Parlamento europeo dunque sono:

  • Partito popolare europeo (Ppe), con 188 parlamentari, è il gruppo più numeroso. In Italia ne fa parte Forza Italia
  • Socialisti e Democratici (S&D) è al secondo posto con 136 parlamentari. L'Italia è rappresentata dal Partito democratico
  • Patrioti per l'Europa è a sorpresa al terzo posto con 84 eurodeputati. Il nuovo gruppo fondato da Viktor Orban raccoglie Lega, Rassemblement national e diversi altri. Nato dopo lo scioglimento di Identità e democrazia, è riuscito ad assicurarsi il terzo posto in termini numerici, ma gli altri partiti di centrodestra, centro e sinistra rifiutano di collaborare con l'estrema destra.
  • Conservatori e riformisti europei (Ecr), con 78 parlamentari. È il gruppo guidato Giorgia Meloni e in cui Fratelli d'Italia è il partito numeroso. Ha perso il terzo posto anche perché ne è uscito il partito spagnolo Vox, in passato molto vicino a Meloni.
  • Renew Europe con 77 eurodeputati è al quinto posto. È il gruppo che fa riferimento a Emmanuel Macron e ai leader dell'area riformista. Nessuno dei suoi componenti viene dall'Italia però, dato che partiti come Italia viva e Azione non sono riusciti a eleggere europarlamentari.
  • Verdi/Ale con 53 parlamentari è il sesto gruppo più numeroso. Dall'Italia ne fanno parte quattro eletti di Alleanza Verdi-Sinistra, in particolare i quattro che fanno riferimento a Europa Verde.
  • The Left, o la Sinistra, è il gruppo più orientato a sinistra tra quelli presenti a Strasburgo, e ha 46 seggi. Ne fanno parte due eurodeputati eletti con Avs-Sinistra italiana, e gli otto eletti del Movimento 5 stelle.
  • Europa delle nazioni sovrane (Esn) è il gruppo più piccolo (con 25 eletti), quello più a destra e anche il più giovane: nato ufficialmente solo la scorsa settimana, raccoglie vari partiti di estrema destra, tra cui i tedeschi di Alternative für Deutschland.

Restano poi dodici parlamentari europei Non iscritti ad alcun gruppo, e 21 che sono classificati come Altri – coloro che non hanno ancora scelto a quale gruppo appartenere, neanche a quello dei Non iscritti. I numeri potrebbero cambiare – e probabilmente lo faranno – nel corso dei prossimi mesi e anni, ma questa è la composizione che arriverà alla prima sessione plenaria.

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