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Ocse, il reddito reale delle famiglie in Italia crolla del 3,5%: il risultato peggiore in Europa

Tra ottobre e dicembre 2022, il reddito reale delle famiglie italiane è calato del 3,5%. Nessuno in Europa ha avuto un risultato più basso. Il dato è dell’Ocse, secondo cui il calo è stato legato soprattuto al costo dell’energia.
A cura di Luca Pons
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Nella zona Ocse, il reddito reale delle famiglie negli ultimi tre mesi del 2022 è cresciuto, anche se di poco: +0,6% rispetto al trimestre precedente. Il periodo da ottobre a dicembre è stato un momento di ripresa dopo un periodo difficile, considerando che se si guarda a tutto il 2022 lo stesso reddito è sceso del 3,8%, in media, rispetto all'anno. Il "più forte calo annuale" da quando è iniziata la raccolta di dati su questo aspetto. Non un dato sorprendente, considerando che nel 2022 l'inflazione ha raggiunto picchi che non si vedevano da molti anni.

L'ultimo trimestre del 2022 ha segnato un ritorno alla crescita per molte famiglie europee – ad esempio, in Francia il reddito reale è salito dello 0,7% – e nei Paesi del G7, come Regno Unito (+1,2% il dato migliore anche grazie alla crescita dei salari), Canada (+0,9%) e Stati Uniti (+0,8%). Tuttavia, come scrive l'Ocse, "i risultati variano ampiamente tra i Paesi" in questo periodo. Ne è una dimostrazione il fatto che in otto Stati (su 21 che hanno reso disponibili i dati) il. reddito è salito, mentre negli altri tredici è sceso. In media, comunque la crescita nei Paesi del G7 è stata dello 0,4%.

Il dato è decisamente diverso in Italia. Qui il reddito reale è sceso del 3,5%, il dato peggiore di tutta la zona Euro secondo i dati resi disponibili dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Questo è dovuto "all'impennata dei prezzi dell'energia", che "ha portato a un'inflazione elevata, minando il reddito familiare se misurato in termini reali", ha spiegato l'organizzazione.

In Italia l'inflazione è stata particolarmente alta nel 2022, e questo si è riflettuto in un aumento dei prezzi generalizzato. Anche la stretta della Banca centrale europea, che tenta proprio di porre un freno all'inflazione alzando i tassi d'interesse, ha contribuito. In più, come detto, nel periodo invernale c'è stata una forte crescita nei prezzi dell'energia, contenuto in parte con le misure messe in atto dal governo Draghi e prorogate dal governo Meloni. Allo stesso tempo, i salari non sono cresciuti in modo sufficiente a coprire gli aumenti legati all'inflazione.

Il 2022, come si diceva, è stato un anno difficile a livello globale dal punto di vista economico. Nei Paesi del G7, il reddito reale delle famiglie è sceso del 3,9% rispetto all'anno prima. In Italia questo dato è stato più contenuto (-0,8%) anche se comunque peggiore di Germania (0%) e Francia (+0,1%). Il crollo è stato negli Stati Uniti, con un -6% nel 2022 rispetto al 2021: nel Paese di Joe Biden l'assistenza del governo legata alla pandemia da Covid-19 si è fermata, e questo ha causato un forte abbassamento del reddito familiare. Il calo maggiore in assoluto, sempre guardando all'intero anno, è stato in Cile: -15,1%, a causa di una stretta sulle pensioni, che durante la pandemia si potevano prelevare in anticipo.

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