Ocean Viking, la situazione a bordo deteriora: due migranti si gettano in acqua
Peggiora la situazione a bordo della nave umanitaria Ocean Viking: "Due migranti si sono gettati in mare e sono stati recuperati dal nostro team. Ora sono al sicuro. Un'altra persona ha cercato di gettarsi in acqua. Questo è l'effetto che i lunghi rinvii allo sbarco hanno sui sopravvissuti, che sono estremamente vulnerabili", commenta la Ong Sos Mediterrannee su Twitter. Gli attivisti denunciano che la situazione a bordo, in cui si trovano al momento 180 naufraghi, sta "deteriorando rapidamente". I migranti sono stati soccorsi in diverse operazioni dalla nave e da domenica scorsa sono fermi in acque internazionali tra l'Italia e Malta. Già questa mattina gli attivisti avevano avvertito come molti di loro, esasperati, avevano minacciato di lanciarsi in mare.
"Abbiamo inviato cinque richieste alle autorità marittime italiane e maltesi per un porto di sbarco e abbiamo ricevuto solo due risposte negative finora", ha denunciato Frédéric Penard, direttore delle operazioni della Ong, ribadendo che tutti i migranti hanno bisogno di assistenza immediata. A bordo ci sono anche 2 donne, di cui una incinta, e 25 minori, 17 dei quali non accompagnati. Inoltre i sopravvissuti hanno raccontato al team di soccorritori di essere rimasti in mare cinque giorni prima di essere salvati dalla Ocean Viking. "Questa situazione è inaccettabile. Dov'è finito l'accordo di Malta del 2019 per il trasferimento delle persone salvate in mare? Gli Stati membri dell'Unione Europea sono consapevoli del fatto che la gente ha continuato a fuggire dalla Libia su imbarcazioni non sicure per tutta la durata della crisi COVID-19 che ha colpito l'Europa in primavera e indipendentemente dall'assenza di navi dedicate alla ricerca e al salvataggio nel Mediterraneo centrale", ha aggiunto Penard.
"Non solo la mancanza di capacità di ricerca e salvataggio per salvare vite umane in mare continua, ma l'UE non riesce a garantire la sicurezza ai pochi che sono stati salvati da una nave di una Ong che cerca di colmare la lacuna del SAR", hanno proseguito dalla Ong. Proprio a causa delle precarie condizioni di salute, alcuni giorni fa la Guardia costiera italiana ha evacuato uno dei migranti.