Ocean Viking ancora in mare, tensioni a bordo: un uomo si getta dalla nave
La nave umanitaria Ocean Viking resta ancora in mare aperto con quasi seicento persone a bordo senza un porto sicuro in cui sbarcare. E le tensioni a bordo salgono. Ieri un uomo si è gettato in mare: "La nostra squadra lo ha recuperato e ora è fuori pericolo. Era stato soccorso una settimana fa da una barca di legno in difficoltà", ha scritto la Ong Sos Mediterranee su Twitter. Per poi raccontare che l'uomo aveva detto: "Se sapessi quando sbarcheremo, potrei resistere. Ma non posso più sopportare questa incertezza".
A bordo della Ocean Viking ci sono 572 persone. Tra loro anche 183 minori, di cui due con disabilità. Sono in mare da diversi giorni ormai, ma dalle autorità ancora nessuna risposta alle richieste di un porto di sbarco. Ieri la Ong aveva affermato che le scorte di cibo e acqua fossero in esaurimento, sottolineando l'urgenza per le centinaia di naufraghi a bordo di ricevere un porto sicuro.
"Siamo rimasti senza alcuna istruzione su dove o quando far sbarcare i 572 sopravvissuti. Questa incertezza, il caldo – mentre molti rimangono sdraiati sul ponte della nave sotto il sole – si sommano al loro terribile viaggio e agli abusi che hanno dovuto sopportare in Libia. Le tensioni iniziano ad aumentare", ha raccontato in un video messaggio un'attivista a bordo della nave.
La Ong aveva anche lanciato un appello all'Unione europea, che se ne era però sfilata: un portavoce della Commissione avrebbe infatti sottolineato che non spetta a Bruxelles indicare il luogo di sbarco e farsi carico delle operazioni di coordinamento. Intanto nei scorsi giorni diversi sono stati molti gli arrivi a Lampedusa. Solo nei primi giorni della settimana, con quattro diverse imbarcazioni, sono approdate sull'isola 552 persone. Non solo: è stato anche soccorso un peschereccio con a bordo altre 420 persone, tra cui anche donne e bambini. Sono stati tutti trasportati all'hotspot di contrada Imbriacola.