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Ocean Viking a Pozzallo per lo sbarco. 105 migranti ancora bloccati su Open Arms e Alan Kurdi

Ocean Viking con 104 migranti si trova al porto di Pozzallo, dove le persone verranno sbarcate a breve. Ma altre 105 persone attendono l’indicazione di un porto sicuro: si tratta di 90 migranti salvati due giorni fa da Alan Kurdi e di altri 15 recuperati ieri da Open Arms: tra loro ci sono anche bambini piccoli.
A cura di Annalisa Cangemi
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La nave delle organizzazioni Sos Mediterranée e Medici Senza Frontiere ha attraccato al porto di Pozzallo, con i 104 migranti salvati il 18 ottobre, che sono rimasti fino a ieri in mare in attesa dell'indicazione di un porto sicuro. Il Viminale ieri ha autorizzato lo sbarco. A bordo anche bambini piccoli e donne, che hanno sofferto per ben 12 giorni, aspettando un segnale da parte dell'Italia o da parte delle autorità maltesi. "Dopo più di 12 giorni di incertezza in mare, 104 sopravvissuti possono finalmente sbarcare in un luogo sicuro", ha scritto Sos Mediterranee su Twitter.

Tra le 104 persone ci sono 41 minori (27 maschi e 14 femmine); 14 hanno meno di 15 anni e ci sono due bambini piccolissimi. Di questi circa 30 sarebbero i minori non accompagnati. Due le donne incinte. La maggior parte di loro proviene da Costa d'Avorio, Mali e Bangladesh, una parte minoritaria da Niger, Nigeria, Sudan, Guinea ConaKri e Camerun. I numeri definitivi si conosceranno comunque solo dopo il completamento delle procedure di identificazione. Nella banchina commerciale del porto di Pozzallo c'è anche la nave Eleonore sotto sequestro preventivo amministrativo dal 2 settembre scorso.

I naufraghi saranno ricollocati in Francia e Germania, in particolare, che ne accoglieranno 70 su 104. Una decisione arrivata dopo il moltiplicarsi degli appelli delle organizzazioni umanitarie. Molti politici hanno cercato di sollecitare lo sbarco. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi aveva pubblicato un tweet: "La #OceanViking va fatta sbarcare subito. Non si tengono le persone in mezzo al mare. Lavoriamo per il progetto Africa e per aiutarli a casa loro, come dico da anni. Ma quando ci sono persone in mare, si devono far sbarcare, punto". Poco prima anche il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone, che aveva annunciato su Facebook un'imminente gesto dimostrativo: "O il governo italiano, in accordo con quello maltese, fa sbarcare subito i 104 naufraghi, o chiederò di salire a bordo come per la Sea Watch e la Diciotti per verificare le condizioni sanitarie dei migranti e dell'equipaggio".

Ma c'è anche chi ha criticato il governo per l'autorizzazione data alla nave: "Ricordate la favola raccontata da Conte, Di Maio e Lamorgese sulla ‘rotazione dei porti' decisa nel vertice sull'immigrazione a Malta? Era vera: a ruotare sono i porti italiani e oggi il governo fa sbarcare la Ocean Viking a Pozzallo. Una enorme presa in giro. Blocco navale subito", ha scritto su Twitter il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

Ma se la situazione della Ocean Viking sembra essersi sbloccata, lo stesso non si può dire per la nave Alan Kurdi, da più di due giorni in mare con 90 persone a bordo, che è stata anche minacciata dalle armi dalle motovedette libiche. E un altro caso si è aperto ieri pomeriggio, quello della nave della ong spagnola Open Arms, che ha salvato 15 persone, in seguito a una segnalazione arrivata 24 ore prima. I volontari hanno raccontato la storia di Wasim, uno dei bimbi salvati, che ieri ha compiuto un anno: sul profilo twitter della ong è stata pubblicata una foto del piccolo, che si trova ancora a bordo, insieme a 6 uomini, 2 donne, 2 bimbi e 5 minori, tutti recuperati a bordo di un gommone ormai sgonfio, che stava per affondare. Senza il soccorso di Open Arms queste persone sarebbero affogate.

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