Obbligo di tampone per i voli dalla Cina, Schillaci sta pensando di prorogare la misura
Il ministro della Salute Orazio Schillaci, contrariamente a quanto aveva annunciato nei giorni scorsi, ha detto che il governo potrebbe prolungare l'obbligo di tampone per i passeggeri dei voli in arrivo dalla Cina, misura introdotta lo scorso 28 dicembre e in scadenza domani 31 gennaio.
"Stiamo pensando di procrastinare" l'obbligo dei tamponi per i passeggeri cinesi in arrivo in Italia "fino 15 febbraio o a fine febbraio, per un po' la vogliamo procrastinare per maggiore sicurezza anche se i dati Covid nell'ultima settimana sono scesi molto", ha detto il ministro a margine del convegno ‘Evoluzione tecnologica in diagnostica per immagini e Radiologia interventistica. Stato dell'arte e prospettive future' al Fatebenefratelli Isola Tiberina-Gemelli Isola a Roma.
L'ordinanza ‘Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'epidemia da COVID-19 concernenti gli ingressi dalla Cina' prevede l'obbligo di effettuare un tampone antigenico a tutti i soggetti in ingresso dal Paese asiatico. Il ministro aveva detto che dopo la scadenza del 31 gennaio l'esecutivo avrebbe potuto decidere di interrompere i controlli sui passeggeri dei voli dalla Cina: "Potremmo decidere di interromperli", aveva detto, spiegando che "I numeri sono molto rassicuranti. Siamo sereni, per ora. I tamponi obbligatori sui cittadini in arrivo con volo diretto dalla Cina non hanno rivelato la presenza di varianti del virus diverse da Omicron".
In un'intervista a Fanpage.it l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco si era espresso in modo molto critico queste restrizioni, spiegando che introdurre una misura di questo tipo è stato del tutto inutile: "Il governo fa bene a valutare di togliere quest'obbligo per i viaggiatori dalla Cina. Quando era stata introdotta avevo già espresso il mio parere in merito. Una misura del genere avrebbero fatto bene a non introdurla affatto, è stata fatta una scelta sulla base di una spinta politica".
E ancora: "Bisogna fare un ragionamento e chiederci se serva davvero un filtro di questo tipo, per capire se davvero sono utili dei controlli all'ingresso in aeroporto. È la stessa Organizzazione mondiale della sanità a ritenerli inefficaci. Nel caso specifico, non ha senso fare un tampone a chiunque arrivi dalla Cina, dopo un viaggio in aereo di diverse ore: se trovo un positivo o blocco tutti i passeggeri, oppure è inutile poi lasciare passare 10 o 20 persone che pur non essendo state identificate come positive con il test all’ingresso si sono comunque contagiate".
"Ha poco senso anche perché – ha spiegato il professore – in giro, nelle città italiane, ce ne sono già parecchi di positivi. È normale che sia così nel corso di un'ondata pandemica. Dunque fare test a tappeto, in quella maniera, serve solo a dare l'illusione di poter bloccare i positivi".