Nuovo Ponte Morandi realizzato in soli 10 mesi: come funziona il ‘modello Genova’
È stato inaugurato oggi pomeriggio, con una cerimonia sobria nel rispetto dei familiari delle vittime, il nuove ponte di Genova, il ponte San Giorgio. Il taglio del nastro del nuovo viadotto, lungo 1.067 metri, che è stato innalzato sopra il torrente Polcevera, avviene a quasi due anni dal crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018. Sotto le macerie persero la vita 43 persone. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto incontrare privatamente i parenti delle vittime. L'inizio della cerimonia è stato accompagnato dall'inno nazionale e da 3 minuti di silenzio, durante i quali sono stati rievocati i nomi delle vittime. L'apertura al traffico sul nuovo ponte è prevista per il 5 agosto.
Il cantiere del nuovo ponte San Giorgio non si è mai fermato, nemmeno durante il lockdown. Una ricostruzione avvenuta in tempi record, con l'utilizzo di nuove tecnologie per il monitoraggio della struttura, all'insegna della prevenzione e del risparmio energetico, che sono diventati il marchio del cosiddetto ‘modello Genova'. Come si è riusciti a tirare su un'opera da 200 milioni di euro, in dieci mesi, senza infiltrazioni mafiose e senza cavilli burocratici che ne avrebbero ritardato la realizzazione?
Cosa è il ‘modello Genova'
Senza sospendere il Codice degli appalti l'opera probabilmente si sarebbe realizzata in 10-15 anni. Il sindaco Marco Bucci, in qualità di commissario straordinario di governo alla ricostruzione del ponte Morandi, ha potuto applicare l'articolo 32 del Codice degli appalti europei, norma che consente, per comprovate esigenze di urgenza, di lavorare direttamente con le imprese, evitando il passaggio della gara, ed operando solo sulla base delle manifestazioni d’interesse (i lavori sono stati affidati senza gara al consorzio nazional-popolare Fincantieri-Salini-Italferr, Gruppo Fs, scelto a discrezione del governo). In questo modo è stato possibile presentare e selezionare venticinque progetti in sole tre settimane.
È stato inoltre possibile avvalersi di tecniche di project management, di solito sviluppate nel settore privato e non nella Pubblica Amministrazione: con queste procedure è stato possibile fare partire tutti i progetti in parallelo, e non in sequenza come avviene di solito nella Pubblica amministrazione: demolizione, costruzione, selezione e approvazione. E ancora, il personale impiegato nella realizzazione dell'opera è stato selezionato in base a capacità, merito e risultati, e ha potuto avere piena autonomia nelle scelte tecniche.