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Covid 19

Nuovo monitoraggio Iss, come cambia la mappa colorata dell’Italia: quando scatta la fascia bianca

Con il nuovo monitoraggio Iss la mappa colorata dell’Italia dovrebbe cambiare ancora: da lunedì 24 maggio tutta Italia passerà in giallo. Al momento la Valle d’Aosta è l’unico territorio arancione. Dal 1 giugno si attende l’ingresso in zona bianca di Friuli-Venezia Giulia, Molise e Sardegna. Mentre dal 7 giugno, dovrebbe toccare ad Abruzzo, Veneto e Liguria.
A cura di Annalisa Cangemi
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Con l'entrata in vigore del nuovo decreto Covid sono cambiati i parametri per il passaggio di fascia delle Regioni. Domani è atteso il nuovo monitoraggio Iss, in base al quale il ministero della Salute stabilirà i nuovi colori. Al momento tutta Italia è gialla, con l'unica eccezione della Valle d'Aosta, che è arancione.

Con l'ultimo provvedimento del governo sono scattate le nuove regole per l'attribuzione della fascia di rischio: ci si baserà d'ora in poi sull’incidenza dei contagi e sul tasso dei ricoveri in ospedale. Anche se fino al prossimo 16 giugno si farà riferimento anche alle vecchie regole, e ci saranno così due monitoraggi, uno con i nuovi parametri e un’altro che si baserà ancora sull'Rt, l'indice di trasmissione del contagio, e sul sistema dei 21 parametri fino ad ora utilizzati. Però, viene specificato, "fino al 16 giugno 2021, alla regione che, all'esito del monitoraggio effettuato sulla base dei due distinti sistemi di accertamento, risultasse collocabile in due scenari differenti, si applicheranno le misure previste per lo scenario di rischio inferiore". E quindi a prevalere sarà comunque il meccanismo introdotto con l'ultimo decreto: anche in caso di un Rt e rischio complessivo (basso, moderato o alto) da fascia arancione, se l’incidenza resta bassa e la pressione ospedaliera non cresce si potrà restare in zona gialla. In ogni caso una Regione non dovrà più rimanere per due settimane in fascia arancione per poter passare al giallo. Viene sospesa anche la norma che prevedeva "quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive".

Nello scenario attuale dunque da lunedì tutta l'Italia potrebbe essere gialla: la Valle d'Aosta si avvia a colorarsi di giallo da lunedì 24 maggio. mentre nessuna Regione dovrebbe passare in zona bianca già da questa settimana. Dalla prossima settimana invece si attende un ingresso in fascia bianca per Friuli-Venezia Giulia, Molise e Sardegna, che potrebbero quindi non avere più alcun coprifuoco notturno dal 1 giugno; mentre dalla settimana successiva, quindi dal 7 giugno, dovrebbe toccare ad Abruzzo, Veneto e Liguria.

I nuovi parametri

Per entrare nella più bassa fascia di rischio bisogna avere un'incidenza settimanale dei contagi inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive.

Per poter entrare in fascia gialla una Regione deve avere l'incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 50 e inferiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti; oppure rientrano in questa fascia le Regioni in cui l’incidenza è maggiore (pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti) ma non c'è particolare pressione ospedaliera, se il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti Covid è uguale o inferiore al 30 per cento oppure se il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è uguale o inferiore al 20 per cento.

La zona arancione scatta invece se l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti. E il tasso di occupazione dei pazienti Covid è compreso tra il 30 e il 40 per cento in area medica, e il 20 e il 30% nelle terapie intensive.

La fascia rossa è prevista con oltre 250 nuovi casi settimanali su 100mila abitanti. Oppure per le Regioni in cui l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti ma contemporaneamente il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti Covid superiore al 40 per cento; e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è superiore al 30 per cento.

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