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Nuovo governo, Berlusconi a Meloni: “Inaccettabile tra alleati mettere veti verso qualcuno”

In un’intervista con Augusto Minzolini, il presidente di Forza Italia commenta il suo ritorno in Senato – “ho subito dei torti” – e la nascita del nuovo governo. Il suo partito farà da garante in Europa, ma non userà i suoi numeri in Parlamento con “spirito ricattatorio”.
A cura di Luca Pons
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Silvio Berlusconi, in un'intervista a Il Giornale, dice che tornerà in Parlamento senza "alcuno spirito di rivalsa", dopo la sua decadenza da senatore nel 2013, avvenuta in seguito alla condanna a quattro anni per frode fiscale. "So di avere subito dei torti, ma mi hanno ampiamente risarcito gli italiani con l'affetto e il consenso che non hanno mai smesso di dimostrarmi", afferma Berlusconi: il problema con la giustizia "non è un problema personale", perché si tratterebbe di "alcune cellule militanti" della magistratura che rappresentano un vero e proprio "pericolo per la democrazia".

Sui rapporti interni alla nuova maggioranza nata dopo il voto – che secondo Berlusconi rappresenterebbe "la prima volta dal 2008 che gli italiani hanno potuto decidere da chi essere governati", nonostante le elezioni che si sono tenute regolarmente nel 2013 e nel 2018 – il presidente di Forza Italia descrive il ruolo del suo partito come "determinante", non solo per i numeri che avrà in Parlamento, ma per la sua "funzione politica". L'Europa "si attende molto da noi, e ci considera i garanti del prossimo governo", come Berlusconi sosteneva già prima delle elezioni.

Forza Italia, però, non cercherà di mettere in difficoltà i suoi alleati facendo leva su questo peso determinante: "Un atteggiamento ricattatorio non è nel nostro stile, e non ce n'è bisogno perché i rapporti con gli alleati sono improntati a grande correttezza politica e cordialità personale". A proposito di questo, Giorgia Meloni, la probabile nuova presidente del Consiglio, "non ha bisogno dei miei consigli", dice Berlusconi. "Ha la determinazione e la lucidità necessarie per guidare il Paese in un momento così difficile".

Berlusconi commenta anche la discussione sulla scelta dei nuovi ministri, tra figure politiche e ‘tecniche', che avrebbe diviso la coalizione di centrodestra: la questione dei ministri tecnici è "un dilemma che troppo spesso viene affrontato in modo sbagliato", sostiene. Infatti, "ogni governo è un governo politico, perché si basa sulla fiducia del Parlamento. Il nostro sarà un governo politico che tuttavia, come il precedente, non rinuncerà a chiamare a raccolta le energie migliori del Paese". Una cosa che Forza Italia non potrebbe "mai accettare", invece, è se nella composizione del nuovo governo ci fossero "tra partiti alleati, veti o pregiudiziali verso qualcuno". Ma, garantisce Berlusconi, "questo non è il caso nostro".

Per la crisi energetica in corso, il governo deve farsi carico di "bloccare il prezzo dell'energia e riportarlo il più vicino possibile ai livelli pre-crisi", e se questo sia fattibile senza uno scostamento di bilancio "possono dircelo soltanto i tecnici del ministero dell'Economia". A livello europeo, invece, l'Unione dovrebbe adottare "una politica comune, con processi decisionali più efficaci" su temi come l'energia, "ma anche la politica estera e la difesa".

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