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Nuovo Dpcm, verso abbassamento della soglia Rt: con 1 si entra in zona arancione, con 1,5 in rossa

Nel nuovo Dpcm sarà mantenuto il modello delle tre zone e quasi sicuramente verrà confermato anche l’abbassamento della soglia dell’Rt: basterà un indice pari a 1 per entrare in zona arancione e pari a 1,25 per andare in quella rossa. Lo ha confermato anche il ministro della Salute, Roberto Speranza.
A cura di Annalisa Girardi
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Abbassare la soglia dell'indice Rt, facilitando in questo modo l'ingresso in zona arancione e rossa delle Regioni dove il rischio legato all'emergenza coronavirus è più elevato: questa la proposta avanzata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, durante il vertice tra governo e le Regioni questa mattina. Nel nuovo Dpcm, che entrerà in vigore a partire dal 16 gennaio, sarà mantenuto il modello delle tre zone e, a questo punto, quasi sicuramente verrà confermato anche l'abbassamento della soglia dell'Rt: basterà un indice pari a 1 per entrare in zona arancione e pari a 1,25 per andare in quella rossa.

Un cambiamento che, in realtà, era già stato annunciato anche dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, prima della scadenza del decreto Natale: "In questo momento la cosa più importante è l'inasprimento delle soglie, misura che è stata condivisa dalle Regioni", aveva detto parlando delle misure che sarebbero entrate nel decreto-ponte e del ritorno al sistema in tre zone. Alcuni governatori mettono già in conto questo inasprimento delle regole e avvertono i cittadini sulle possibili strette in arrivo: "Purtroppo la scorsa settimana l’indice Rt ha avuto un improvviso rialzo, a 1,24. Tenendo conto dei nuovi parametri introdotti dal governo poco prima di Natale, ci stiamo avvicinando sicuramente alla zona rossa", ha detto il presidente lombardo, Attilio Fontana.

Inoltre, dopo l'abbassamento dei parametri, il governo starebbe anche ragionando, dietro proposta del Comitato tecnico scientifico, su un nuovo meccanismo per l'entrata in zona rossa. Con oltre 250 casi ogni 100 mila abitanti nelle ultime due settimane scatterebbero automaticamente le regole anti-contagio più severe. Un'ipotesi però, che non sembra piacere alle autorità locali, come detto anche da Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, che ha smentito che l'ipotesi sia sul tavolo. Ad ogni modo, se queste novità venissero confermate, le Regioni a rischio sarebbero Veneto, Emilia Romagna, Lazio, ma anche Friuli Venezia Giulia, Marche, Trentino Alto Adige e Puglia.

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