Dpcm novembre: tutte le misure per le zone gialle, arancioni e rosse
L’Italia divisa in tre. Tre diverse aree che portano a individuare le misure messe in campo dal governo, attraverso il dpcm del 3 novembre, per provare a contenere il contagio da Covid-19. Misure più restrittive – un vero e proprio lockdown – sono previste per la zona rossa, comprendente solamente quattro Regioni: Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria. Due le Regioni nella fascia arancione, dove le misure di contenimento saranno leggermente meno stringenti. Ultima area è quella gialla, comprendente tutto il resto d’Italia: qui si applicheranno limitazioni meno dure, ma con il coprifuoco dalle 22 alle 5 su tutto il territorio nazionale e altre restrizioni che riguardano i cittadini di ogni regione e provincia. Andiamo a vedere in che area è inserita ogni Regione e quali sono le misure previste.
Le misure nazionali: quali limitazioni per le zone gialle
Non c’è nessuna zona verde, ma solamente gialle, dove il rischio esiste, anche se non particolarmente elevato. Le Regioni che rientrano nell’area gialla sono: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, province autonome di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto. In queste Regioni vale il divieto di circolazione (un coprifuoco) dalle 22 alle 5, salvo spostamenti dettati da motivi di lavoro, salute e necessità. Raccomandazione di non spostarsi, se non per gli stessi motivi, anche durante il giorno.
Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ma rimangono aperti supermercati, farmacie ed edicole al loro interno. Chiusura per musei e mostre, mentre per la scuola didattica a distanza al 100% per le superiori e in presenza per scuola dell’infanzia, elementari e medie, ma con obbligo di mascherine al banco. Chiuse le università, tranne per alcune attività di matricole e laboratori. Sui mezzi del trasporto pubblico riduzione della capienza al 50%. Chiuse sale giochi e sale scommesse, anche quelle all’interno di bar e tabacchi. Chiusura anche per ristoranti e bar ma solo dalle 18: resta consentito l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio sempre. Chiusura anche per piscine, palestre, teatri e cinema.
Le restrizioni per le zone arancioni: chiusi bar e ristoranti
Le stesse misure valgono anche per le aree arancioni. In cui, però, si devono aggiungere ulteriori restrizioni. A rientrare nelle zone arancione al momento sono solo Sicilia e Puglia. Oltre al coprifuoco dalle 22, viene previsto anche il divieto di spostamenti in entrata e in uscita dalla Regione e dal comune, se non per motivi di lavoro, necessità e salute. Chiusura per bar e ristoranti, con la possibilità solamente dell’asporto fino alle 22 e del domicilio. La didattica a distanza alle superiori deve essere applicata al 100%, mentre restano di presenza scuole dell’infanzia, elementari e medie. Come per tutto il resto d’Italia vale la riduzione al 50% della capienza dei mezzi pubblici e la sospensione di sale giochi e sale scommesse.
Zona rossa, per 4 Regioni un vero e proprio lockdown
L’area ritenuta più critica è quella ribattezzata ‘rossa’. Comprende, sulla base dell’ordinanza del ministero della Salute, quattro Regioni: Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta. Viene vietato ogni spostamento non solo al di fuori del proprio territorio, ma anche all’interno del proprio comune e in qualsiasi orario. Consentiti solamente gli spostamenti per motivi di lavoro, necessità e salute. Vietati anche gli spostamenti verso altri comuni e altre regioni. Chiusi bar e ristoranti, ma resta la possibilità dell’asporto fino alle 22 e della consegna a domicilio in qualunque orario. Chiusi i negozi, tranne i supermercati, quelli di beni alimentari e di necessità. Restano aperte solamente edicole, tabacchi, farmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri (chiusi, invece, i centri estetici).
A scuola didattica a distanza obbligatoria dalla seconda media in su: rimane di presenza solo l’attività di scuola per l’infanzia, elementari e prima media. Chiuse le università. Sospese le competizioni sportive, tranne quelle di interesse nazionale. Sospese anche le attività dei centri sportivi. Consentita l’attività motoria, ma solamente nelle vicinanze della propria abitazione. Quella sportiva è permessa all’aperto e in forma individuale. Chiusi musei e mostre, ma anche teatri, cinema, palestre e piscine. Riduzione della capienza al 50% per il trasporto pubblico locale.