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Dpcm novembre, trovato l’accordo: verso coprifuoco nazionale alle 21

L’incontro tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i capidelegazione dei partiti al governo si è concluso con un accordo sul coprifuoco nazionale che dovrebbe essere introdotto dal prossimo dpcm, atteso tra stasera e domani: il coprifuoco scatterà su tutto il territorio nazionale a partire dalle 21.
A cura di Stefano Rizzuti
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Coprifuoco nazionale alle 21: è questo l’accordo trovato durante la riunione di questa mattina tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i capidelegazione dei partiti al governo. Il nuovo dpcm, atteso per stasera o domani, dovrebbe quindi introdurre il coprifuoco a partire dalle ore 21 e non dalle 18, come inizialmente ipotizzato e chiesto anche da parte del Comitato tecnico-scientifico. La decisione del governo – che dovrà poi essere confermata dopo l'incontro con le Regioni – è stata confermata anche dal sottosegretario al ministero del Lavoro, Francesca Puglisi, durante un’intervista a Sky Tg24: “Il nuovo dpcm prevederà un coprifuoco alle 21 su tutto il territorio nazionale”, afferma. Con il coprifuoco non si potrà uscire dopo le 21, se non per motivazioni legate al lavoro, a motivi di salute o per necessità e urgenza. Probabilmente sarà necessario portare con sé l’autocertificazione per giustificare questi spostamenti.

È ancora la sottosegretaria Puglisi a spiegare cosa dovrebbe contenere il prossimo dpcm, sottolineando che gli interventi “saranno uniformi”. Ogni ente locale, poi, potrà “prevedere anche restrizioni ulteriori”. Tuttavia “le restrizioni saranno nazionali, poi magari c'è anche la volontà di fare una distinzione tra quelle regioni che hanno già superato l'Rt 2 da quelle che hanno indici più bassi. Ma le misure saranno nazionali, come per esempio il coprifuoco alle 21 per tutto il territorio nazionale”. Il dpcm dovrebbe contenere anche il divieto di spostamento tra Regioni e ulteriori restrizioni per le province con un maggior numero di contagi.

Nel dpcm, spiega ancora Puglisi, si incentiveranno le persone a restare a casatranne che per ragioni di salute o lavoro: stiamo cercando di lasciare fabbriche e quante più possibili attività produttive aperte. Ci saranno misure più restrittive per le Regioni che hanno un tasso di Rt superiore a 2. Purtroppo dobbiamo sacrificare la didattica in presenza, modificandola in didattica a distanza, per tutte le scuole di secondo grado e si sta discutendo in queste ore se farlo anche per la terza media, cercando di lasciare invece i bambini più piccoli con la didattica in presenza, cosa che viene garantita anche per ragazze e ragazzi con disabilità”.

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