Dpcm novembre, coprifuoco nazionale alle 18 o alle 21 e chiusure nelle aree più a rischio
Il nuovo dpcm dovrebbe arrivare tra lunedì sera e martedì. Dopo che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, avrà riferito in Parlamento. Una stretta, riguardante soprattutto i territori a maggior rischio contagio, che potrebbe restare in vigore fino al 4 dicembre, salvo interventi più restrittivi. I nodi da sciogliere, però, ci sono ancora e riguardano soprattutto la questione coprifuoco: il dubbio sembra essere tra un coprifuoco alle 18 e uno alle 21. Dopo questo orario si potrà uscire solo per motivi di lavoro, salute o per altre necessità. Servirà l’autocertificazione. Misure più restrittive dovrebbero essere varate per le aree più a rischio (al momento l’indice Rt è più alto in Lombardia, Piemonte e Calabria), con bar e ristoranti chiusi a pranzo e l’ipotesi di didattica a distanza per le scuole a partire dalla seconda media. Per il resto d’Italia si parla di coprifuoco anticipato, blocco degli spostamenti tra Regioni e chiusura dei centri commerciali, almeno nel weekend. Ma lo scontro tra governo e presidenti di Regione resta aperto, con questi ultimi che vogliono scaricare la responsabilità delle decisioni sull’esecutivo.
Rt più alto, restrizioni territoriali più severe: ecco quali
Norme più rigide verrebbero applicate nelle province più colpite, quelle dopo l’indice Rt è vicino a 2 o comunque superiore a 1,5 con rischio considerato alto. Tra le province interessate ci sono quasi tutte quelle lombarde, piemontesi e calabresi, ma anche altre zone come Genova, Napoli, Caserta, Brindisi. Non solo il coprifuoco anticipato alle 18, ma in questi territori si ipotizza la chiusura di bar e ristoranti, la chiusura delle attività commerciali e per la cura della persona, la chiusura dei musei, lo stop ai distributori automatici e la didattica a distanza a partire dalla seconda media.
Nuovo dpcm, lo scontro sul coprifuoco: 18 o 21
Nelle aree ritenute a rischio si pensa alla chiusura dei negozi alle 18. Ma intanto è scontro sul coprifuoco nazionale: il Pd e il ministro della Salute, Roberto Speranza, spingono in questa direzione. Vorrebbero impedire ogni spostamento non dettato da motivi di urgenza o di lavoro dopo le 18. Ipotesi a cui si oppone Conte, spalleggiato da Italia Viva. Il compromesso potrebbe essere quello di applicare il coprifuoco a partire dalle 21 (ma anche l’ipotesi 20 non viene scartata). In questo caso per circolare dopo quest’ora sarebbe necessaria l’autocertificazione.
Stop a spostamenti tra Regioni e chiusura dei centri commerciali
Quasi certo lo stop agli spostamenti tra Regioni, che dovrebbe essere uguale in tutto il territorio nazionale. Non ci si potrà spostare oltre i confini regionali se non per comprovate esigenze, come quelle lavorative, di salute o emergenze di altro tipo. Anche in questo caso sarà sempre necessaria l’autocertificazione. Per i centri commerciali, invece, si va verso una chiusura nel fine settimana. E nelle aree più a rischio la chiusura potrebbe essere totale. A decidere dovranno essere gli amministratori locali. Infine il dpcm dovrebbe contenere anche una promessa, quella dei ristori per le attività costrette a chiudere o a limitare i loro orari, come avvenuto per il settore della ristorazione con il dl Ristori.