Nuovo dpcm, dal 15 febbraio via libera ai concorsi con massimo 30 candidati
Il nuovo dpcm anti Covid è stato firmato questa mattina dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte: il provvedimento, che contiene le misure per il contrasto e il contenimento della pandemia, entrerà in vigore domani 16 gennaio, fino al 5 marzo.
Una delle novità è il via libera alle prove selettive dei concorsi delle pubbliche amministrazioni dal 15 febbraio 2021. Potranno però partecipare massimo trenta candidati per sessione o sede di prova, nel rispetto sempre delle norme e dei protocolli di sicurezza anti Covid. Resta comunque la possibilità per le commissioni di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto.
"A decorrere dal 15 febbraio 2021 sono consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni nei casi in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a trenta per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli adottati dal Dipartimento della Funzione Pubblica e validati dal Comitato tecnico-scientifico di cui all'articolo 2 dell'ordinanza 3 febbraio 2020, n. 630, del Capo del Dipartimento della protezione civile", si legge nel testo.
In generale, "è sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all'esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale del servizio sanitario nazionale, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile".
La ministra della PA Fabiana Dadone ha scritto un post sul suo profilo Facebook: "Sono molto soddisfatta della ripresa, sebbene con sessioni ridotte, dei concorsi pubblici in tutta Italia. Ho fortemente voluto che questa misura fosse introdotta nel Consiglio dei ministri di ieri sera perché fondamentale per sostenere la macchina amministrativa e continuare il necessario ricambio generazionale che ho innescato sin dall'inizio del mio mandato".
"La ripresa dei concorsi pubblici – spiega Dadone – permette allo Stato di rafforzarsi, grazie all'ingresso di nuove forze e competenze che saranno decisive per gestire al meglio le risorse che arriveranno con il Recovery fund e sostenere la ripresa del Paese. Si tratta inoltre di un forte segnale di sicurezza verso i cittadini, sia per coloro che ambiscono a lavorare nella macchina pubblica sia per coloro che da utenti potranno usufruire di una Pa più strutturata ed efficiente. Il Paese non poteva permettersi di tenere più a lungo fermi i concorsi. Con il nuovo Dpcm, dal 15 febbraio sara' possibile svolgere le prove dei concorsi che prevedano la partecipazione massima di 30 persone per sessione, una misura per garantire la massima sicurezza, e sempre rispettando le previsioni del Cts".
"Continuerà comunque a essere possibile lo svolgimento delle prove in modalità a distanza e da remoto. Nonostante la pandemia, stiamo cercando di smuovere la macchina dello Stato e portare avanti quel processo di rinnovamento grazie anche all'inserimento di nuove forze e competenze, alla digitalizzazione e all'introduzione di nuove modalità di lavoro. Tutto questo – conclude la ministra – per andare incontro alle esigenze di cittadini e imprese, garantendo assistenza e servizi efficienti".