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Covid 19

Nuovo dpcm, chiusure fino a Pasqua, ma cinema e teatri potrebbero riaprire il 27 marzo

Il governo potrebbe chiudere il nuovo dpcm nel week end, per poi vararlo all’inizio della prossima settimana, in anticipo rispetto alla scadenza di quello attualmente in vigore. A prevalere è la linea del rigore, con ristoranti e bar ancora chiusi la sera e con il coprifuoco dalle 22 alle 5. Il nuovo provvedimento sarà valido fino al 6 aprile, comprendo quindi le festività pasquali.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il nuovo dpcm su cui sta lavorando in queste ore il governo sarà sicuramente in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. Le vacanze di Pasqua saranno comprese quindi. Il provvedimento sulle nuove norme norme anti Covid sta prendendo forma in queste ore, sarà quasi sicuramente un dpcm e non un decreto, nonostante gli annunci dei giorni scorsi circa un possibile coinvolgimento del Parlamento sulle decisioni del governo. L'idea, e la richiesta che arriva soprattutto dal centrodestra, era quella di varare un decreto con le nuove misure, per lasciare poi al Parlamento per discuterlo, e poi convertirlo in legge entro 60 giorni. Ma il ministro Speranza durante il suo intervento in Aula per fare il punto della situazione ha detto che "Non ci sono le ragioni epidemiologiche per alleggerire le misure di contrasto alla pandemia".

Pertanto oltre alla proroga dello stop degli spostamenti tra Regioni, già in vigore fino al prossimo 27 marzo (ma sarà probabilmente prolungato ulteriormente) e limite di due persone per le visite a parenti e amici – tranne in zona rossa, dove con il nuovo provvedimento non è infatti consentito andare a trovare amici o parenti in un'altra abitazione – ci sarà ancora il coprifuoco dalle 22 alle 5, e la chiusura di bar e ristoranti di sera. Ma è attesa anche una stretta per le scuole nelle zone rosse. Solo dopo la prima settimana di aprile si potrà valutare una riapertura dei locali anche dopo le 18 del pomeriggio, ma solo nelle zone dove il virus circola di meno.

La bozza del nuovo Dpcm arriverà oggi ai governatori, dopo un nuovo incontro della cabina di regia. Il premier Draghi dovrebbe vedere di nuovo i ministri interessati e probabilmente i capi delegazione, per poi prendere una decisione sulle nuove misure anti-Covid da adottare, che verranno approvate all'inizio della prossima settimana, cioè 3 o 4 giorni prima della scadenza delle norme attuali, come richiesto dalle Regioni.

L'ipotesi comunque è quella di prevedere una maggiore flessibilità nella suddivisione in fasce, considerando magari di chiudere le Province più a rischio. È la proposta avanzata per esempio dal governatore della Liguria Toti: "Perché non applicare le zone ‘gialla, arancione e rossa' dove ce ne è assoluto bisogno e non a intere regioni dove magari la situazione e' molto diversa da luogo a luogo?".

Suddivisione dell'Italia in fasce colorate

Resta l'attuale divisione in zone colorate, bianca, gialla, arancione e rossa. "Questo governo non vuole usare la logica del cacciavite, ma per cambiare completamente un metodo, il sistema delle fasce, ne serve uno diverso. E al momento mi pare che questo non ci sia, perché nessuno ha indicato un metodo alternativo", ha detto ieri la ministra per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini all'incontro con le Regioni.

Blocco spostamenti tra Regioni

Il divieto di spostamento tra le Regioni è valido fino al 27 marzo, ma potrebbe essere prorogato almeno fino al 6 aprile. Il blocco non vale naturalmente per il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. E ci si può sempre spostare per motivi di necessità, salute o lavoro. In zona gialla, solo all'interno della stessa Regione, è consentita la visita in una sola abitazione privata di amici o parenti, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22. Possono spostarsi due persone più i figli minori di 14 anni e eventuali altri soggetti non autosufficienti.

Seconde case

Sarà permesso spostarsi nelle seconde, anche queste sono in zone rosse. Ma può farlo solo il nucleo familiare. Sono invece vietati i viaggi per turismo. In alcuni casi però le ordinanze regionali nelle zone arancioni o nelle zone arancioni rafforzate possono prevedere il divieto di recarsi nella seconda casa.

Scuola

Una novità attesa è una nuova chiusura per le scuole in zona rossa. Potrebbero infatti rimanere aperti solo gli asili, mentre potrebbero chiudere le scuole elementari. Al momento le attività didattiche consentite nelle zone rosse prevedono la presenza in classe dei bambini dalla scuola dell'infanzia al primo anno di scuola secondaria di primo grado, mentre la didattica a distanza deve essere adottata dalle seconde classi di scuola secondaria di primo grado fino all'ultima classe di scuola secondaria di secondo grado. Ovviamente poi le ordinanze regionali possono prevedere misure ulteriormente restrittive. Al momento si stanno studiando le misure da prendere ma in ogni caso non dovrebbe esserci alcun allentamento.

Cinema e teatri

Se non cambia l'assetto generale, nel nuovo dpcm potrebbe però esserci una novita: la riapertura di cinema e teatri dal 27 marzo, almeno in zona gialla. È stata ascoltata quindi la richiesta del ministro Franceschini, che voleva dare un segnale alle categorie interessate. Anche se il Cts ha dato un parere positivo sul punto, restano parecchi dubbi. Per esempio su cosa succerebbe nel caso in cui una Regione passasse da gialla ad arancione. In questo caso gli spettacoli in corso nei teatri dovrebbero fermarsi? Secondo i rigoristi il passaggio di fascia decreterebbe il blocco di queste attività; secondo Franceschini si dovrebbe invece rispettare il calendario dello spettacolo, per evitare di danneggiare troppo le produzioni e i lavoratori. Naturalmente ci saranno ingressi contingentati, e probabilmente biglietti nominali, con prenotazione online. Inoltre in sala sarà necessario indossare la mascherina Ffp2, che dovranno indossare sia gli spettatori sia i lavoratori. Gli ambienti dovranno essere sanificati durante ogni pausa. Conn l'obbligo del coprifuoco alle 22 anche gli orario degli spettacoli si dovranno adeguare: dovranno finire in tempo per permettere alle persone di rientrare a casa.

Palestre e piscine ancora chiuse

Nel nuovo dpcm non si sarà la riaperture di palestre o piscine. Secondo il Cts è troppo rischioso per il momento allentare le restrizioni in questo settore. Se le cose dovessero migliorare si potrebbe pensare almeno a lezioni individuali o su prenotazioni. Agli agonisti è permesso di allenarsi, ma restano vietati gli sport di contatto e di squadra. Consentita invece l'attività motoria individuale all'aperto come la camminata, la bici e la corsa.

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