Nuovo decreto Energia, come può cambiare il provvedimento che arriva in Aula il 24 gennaio
Il nuovo decreto Energia, in esame nelle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera, è atteso in Aula il prossimo 24 gennaio. Sono 180 gli emendamenti segnalati al decreto, che vanno dalle concessioni idroelettriche alla sospensione delle bollette per le pmi in difficoltà.
Tra le proposte anche semplificazioni autorizzative per accelerare lo sviluppo delle rinnovabili e nuovi aiuti per i territori colpiti dall'alluvione. Nel pacchetto di proposte sostenute dalla maggioranza, scrive il Sole 24 Ore, si segnala appunto il ritorno sul tema concessioni idroelettriche. Tra i segnalati di Fratelli d'Italia c'è un emendamento che assegna alle Regioni la facoltà, "pur salvaguardando le condizioni economiche di mercato", di riassegnare direttamente al concessionario scaduto o uscente le concessioni in essere in alternativa ai tre binari già previsti dal decreto 79 del 1999 (assegnazione dei titoli a singoli operatori o a società a capitale misto pubblico privato mediante gara o attraverso il ricorso a forme di partenariato).
Tra gli emendamenti, poi, ci sono quelli per incentivare lo smaltimento corretto dei rifiuti da pannelli fotovoltaici, a firma di Riccardo Zucconi, responsabile settore Energia di FdI, e correttivi per introdurre un credito d'imposta ad hoc per le imprese che realizzano o estendono reti di teleriscaldamento con ricorso anche a energia "green", riporta ancora Il Sole 24 Ore.
Un emendamento segnalato da FdI al dl propone che Comunità energetiche possano accedere al Fondo destinato alle iniziative da avviare nelle Zone economiche ambientali (Zea). Con decreto del ministro dell'Economia e delle finanze, di concerto con il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, saranno definite le modalità di erogazione del credito e di coinvolgimento del sistema bancario.
Da Forza Italia, primo firmatario è Luca Squeri, arriva la proposta di sospensione e annessa rateizzazione, a partire da gennaio, per un massimo di sei mesi delle bollette energetiche per le pmi "che dichiarino di versare in situazioni di difficoltà".
E ancora, Forza Italia ha proposto un emendamento che riordina le funzioni e l'organizzazione dell'Isin (l'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare) come autorità competente ai fini del rilancio della politica nucleare in Italia, oltre a un credito d'imposta ad hoc per le imprese energivore nei territori della Toscana colpiti dall'alluvione.
La Lega invece rilancia diverse proposte sulla necessità di introdurre ulteriori semplificazioni autorizzative per nuovi impianti di energia rinnovabile. Un emendamento della Lega, a prima firma Gianpiero Zinzi, in prospettiva della realizzazione di futuri terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto onshore sul territorio nazionale, chiede di riservare "particolare priorità ai progetti che prevedano accordi con altri Paesi dell'Unione europea ovvero il coinvolgimento pure di altre realtà europee di settore".
Per quanto riguarda le opposizioni, tra i segnalati, su iniziativa del Partito Democratico – primo firmatario Vinicio Peluffo – c'è quello per intervenire sulla fine della maggior tutela con un'estensione dei prezzi regolati al 2025 e con l'obbligo dell'utilizzo della cosiddetta "clausola sociale" nel passaggio dal mercato tutelato al servizio a tutele graduali e, successivamente al mercato libero, al fine di garantire la salvaguardia occupazionale dei lavoratori impiegati nei call center, scrive il Sole 24 Ore.
Del M5s, invece, è la proposta di un Fondo da 300 milioni, per il periodo 2024-2026, destinato a incentivare l'acquisto di elettrodomestici a elevata efficienza energetica e il contestuale smaltimento degli apparecchi più obsoleti.