Nuovo decreto Covid: sulle riaperture lo scontro nel governo è rimandato a dopo Pasqua
Come spesso accade in politica, alla fine tutti cantano vittoria. Eppure, le posizioni delle diverse forze politiche che sostengono il governo Draghi in merito alle misure per contrastare il Coronavirus rimangono molto distanti. Alla fine, il Consiglio dei ministri chiamato a varare il nuovo decreto di contrasto al Covid raggiunge una mediazione. Ma probabilmente la battaglia sulle possibili riaperture è solo rimandata.
Nei giorni scorsi, la Lega aveva chiesto un meccanismo automatico, basato sui dati, per arrivare una ripresa progressiva delle attività nel corso del mese di Aprile, nelle aree dove i contagi fossero stati in calo. Nelle ultime bozze del decreto entrato in Consiglio dei ministri, questa richiesta non ha trovato sponda: fino al primo maggio, si legge nel testo, non ci sarà nessun allentamento delle misure. Unica concessione, la possibilità di valutare limitate riaperture in alcune zone, in base all'andamento dell'epidemia e della campagna vaccinale. In ogni caso, per procedere a eventuali allentamenti servirà un nuovo provvedimento del governo.
"Questa è una scelta politica, non scientifica. Dopo Pasqua dobbiamo tornare la sistema a tre colori", ha tuonato il leader della Lega Salvini commentando la scelta del governo, poco prima dell'inizio del Consiglio dei ministri. Non pare che, tuttavia, il testo approvato dal Consiglio dei ministri sia cambiato nella sostanza. "Non c'è nessun automatismo nel ritorno alle zone gialle, ci dovranno essere altre valutazioni", dice il ministro del Lavoro del Pd Andrea Orlando al termine della riunione dell'esecutivo.
Diversa l'interpretazione fornita dalle forze del centrodestra in maggioranza. ""Avremmo preferito un'apertura maggiore, ma siamo soddisfatti perché non è passata la linea della chiusura totale", riferiscono fonti della Lega. "Le revisioni verso le aperture saranno sempre possibili, ogni settimana. Basterà una delibera del Cdm per cambiare in meglio se i dati lo consentiranno. Di fatto un commissariamento di Speranza e del CTS". E da Forza Italia si ribadisce che "sarà possibile, laddove la situazione epidemiologica dovesse migliorare, prevedere nelle prossime settimane delle riaperture mirate già prima della fine di aprile ".