Nuovo decreto Covid, in zona gialla e arancione scuole superiori in presenza dal 70% al 100%,
Il governo ha approvato il nuovo decreto Covid con il quale programma tutte le riaperture. Nel provvedimento ci sono una serie di novità per quanto riguarda la scuola, specialmente quelle superiori che torneranno in presenza nelle zone gialle e arancioni dal 70% al 100%. È stata quindi rivista, leggermente a rialzo, la percentuale di studenti che potranno rientrare in classe a partire dal prossimo 26 aprile. In un primo momento, infatti, Mario Draghi aveva ipotizzato un ritorno totale in presenza delle scuole di ogni ordine e grado nelle zone gialle e arancioni, ma i governatori si erano opposti, sottolineando che non ci fosse né un piano trasporti aggiornato né la disponibilità di spazi necessari per permettere un cambiamento di questo tipo. Avevano quindi proposto un rientro in classe a partire dal 60%, lasciando che ogni singolo istituto valutasse poi la situazione.
Dal 26 aprile fino alla fine dell'anno scolastico, quindi, si torna in classe anche nelle scuole superiori (cioè nelle secondarie di secondo grado). Come abbiamo anticipato, nelle zone gialle e arancioni rientrerà in presenza una percentuale di studenti tra il 70% e il 100%. Anche in zona rossa, comunque, si tornerà in parte in presenza anche se ad una percentuale ridotta: in questi casi, infatti, sarà dal 50% al 75%. Per quanto riguarda invece le università, nel nuovo decreto del governo si stabilisce che dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse invece si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno.Per le scuole dell'infanzia, elementari e medie, invece, si resterà in presenza al 100%.
Alla fine, quindi, è prevalsa la linea di cautela delle Regioni, che sottolineavano la necessità di adottare forme flessibili di organizzazione dell'attività didattica a seconda della situazione sul territorio. Non solo per quanto riguardava il rischio collegato all'emergenza sanitaria, ma anche per il piano trasporti e la disponibilità degli spazi, le due maggiori difficoltà di una riapertura totale.