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Nuovo contratto per i medici di famiglia, come cambia lo stipendio con 15mila euro di arretrati

È arrivato l’accordo per le nuove condizioni contrattuali dei medici di famiglia e di continuità assistenziale (ex guardia medica). Con aumenti vicini al 4%, si parla di arretrati che arriveranno a 15mila euro a testa per i medici massimalisti. Si prevede anche la possibilità delle visite a distanze, a certe condizioni.
A cura di Luca Pons
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I medici di famiglia avranno un aumento di stipendio e nuove garanzie: lo hanno annunciato i sindacati dopo la firma dell'ipotesi di accordo collettivo nazionale di medicina generale e continuità assistenziale, siglata con la Sisac (cioè la Struttura interregionale sanitari convenzionati). La notizia arriva a poche settimane dall'entrata in vigore del contratto per i medici ospedalieri. Il precedente accordo per i medici di base, risalente al triennio 2019-2021, era scaduto da quasi sei anni e dopo gli ultimi due anni di lavoro si è arrivati a un'intesa sulle nuove condizioni. Si prevede che ci saranno arretrati fino a 15mila euro, dato che si dovranno recuperare oltre cinque anni di paghe ribassate.

La platea è di circa 40mila medici di famiglia e 10mila medici di continuità assistenziale, ovvero quella che una volta era la guardia medica. L'aumento contrattuale, hanno fatto sapere i sindacati, sarà del 3,78%. Ci saranno anche i relativi arretrati, e a fare i calcoli è stato Silvestro Scotti, segretario della Federazione italiana medici di medicina generale: "Recuperiamo buona parte del ritardo accumulato negli anni, aggiornando i compensi al 2021 e recuperando 5 anni di arretrati". Si parla quindi di "più di 700 milioni, ovvero circa 15mila euro di arretrati per un medico massimalista", cioè che ha il numero massimo di pazienti assistiti.

Sempre Scotti ha sottolineato che ci sarà "l'incremento della quota oraria per le attività territoriali previste dal Pnrr", si attuerà il meccanismo del Ruolo unico che garantisca a ciascun medico di lavorare a tempo pieno, e alla Sisac si aprirà un tavolo permanente che si occupi di conciliare la vita privata e il lavoro per medici e mediche interessati dal contratto.

Un'altra novità è che i periodi di infortunio o di malattia non avranno più un effetto sulle graduatorie: non saranno considerati una sospensione dal servizio, e questo permetterà a chi non può lavorare di non ottenere un punteggio più basso. In più Pina Onotri, segretaria generale del Sindacato medici italiani, ha fatto sapere che si riconoscerà anche la possibilità di svolgere le visite in modalità telematica, a distanza. Via libera allo smart working, insomma, per le mediche in gravidanza o che hanno figli fino a tre anni, ma anche per le aree disagiate.

Onotri ha sottolineato che alcune richieste non sono state accolte. Ad esempio, quella di permettere il lavoro part time su richiesta per motivi particolari. Anche stabilire un monte ore massimo per il lavoro medico è stato impossibile, così come riconoscere (di conseguenza) gli straordinari.

La firma dell'accordo nazionale dovrebbe aprire alla contrattazione collettiva per il periodo 2022-2024. Filippo Anelli, presidente della Federazione degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), ha chiesto che le trattative inizino presto, e tengano conto "del Pnrr e delle mutate esigenze di cura e di assistenza, per una medicina del territorio e delle cure primarie sempre più vicina al cittadino e al passo con i tempi".

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