Nuovo aumento stipendio per docenti, 124 euro al mese in più nel 2023: quando arrivano in busta paga
L'aumento di stipendio per i docenti deciso alla fine del 2022 passa da 100 euro a 124 euro lordi al mese. Sono stati sbloccati circa 300 milioni di euro che la legge di bilancio aveva stanziato sul Fondo per il miglioramento dell'offerta educativa e così, mantenendo gli accordi presi con i sindacati già a novembre, sarà aumentato lo stipendio del personale scolastico, e complessivamente rispetto all'anno scorso l'incremento sarà di 124 euro lordi al mese: 101 già raggiunti a dicembre con l'accordo per il rinnovo di contratto firmato il 6 dicembre, e 23 con questo ultimo sblocco.
Quando arriva il nuovo aumento di stipendio per il personale scolastico
L'ulteriore incremento arriverà tra aprile e maggio 2023, ha comunicato la deputata leghista Giovanna Miele, componente della commissione Cultura e Istruzione. Riguarderà la parte fissa della retribuzione – che è composta da stipendio tabellare, indennità integrativa speciale, retribuzione professionale per i docenti e compenso individuale accessorio per il personale Ata.
Le somme per l'aumento sono state ufficialmente stanziate per il 2022, quindi i dipendenti scolastici avranno diritto agli arretrati maturati per tutto lo scorso anno. Proprio grazie a questi arretrati lo stipendio crescerà di circa 23 euro al mese, che si andranno a sommare, come detto, ai 100 euro di aumento già stabiliti.
L'incremento di stipendio vero e proprio dipenderà dalla posizione lavorativa, dall'inquadramento e soprattutto dal cosiddetto scaglione stipendiale, cioè l'anzianità di servizio. Le fasce previste sono: da o a 8 anni di esperienza, da 9 a 14 anni, da 15 a 20 anni, da 21 a 27 anni, da 28 a 34 anni e infine dai 35 anni di anzianità in su. In generale, la media sarà di 14 euro netti di aumento al mese.
Il ministero soddisfatto degli aumenti, i sindacati: "Ora continua confronto sugli altri temi"
"La valorizzazione dei lavoratori della scuola è una delle nostre missioni, poiché non può esserci merito senza dignità", ha commentato il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. La dignità del personale scolastico "va salvaguardata anche tramite l’incremento delle risorse destinate a migliorare le retribuzioni in tutto il comparto scuola".
D'altra parte, le organizzazioni sindacali hanno risposto con una nota congiunta: "L'integrazione dell'atto di indirizzo", che ha permesso l'ulteriore aumento nelle retribuzioni, "sollecita a proseguire e completare la contrattazione", hanno detto. In particolare, i temi ancora da affrontare con il ministero sono "la riforma degli ordinamenti del personale Ata e di tutti i settori del comparto, la valorizzazione dei Dsga, il lavoro a distanza, le relazioni sindacali, la contrattazione di secondo livello" e anche "la mobilità e la formazione del personale".
Confermate le date per le richieste di mobilità nel 2023
Negli scorsi giorni, il ministero dell'Istruzione ha anche comunicato ai sindacati del settore che sono state definite le finestre di tempo per presentare le domande di mobilità. I docenti possono farlo da 6 al 21 marzo, gli educatori dal 9 al 29 marzo e il personale Ata dal 17 marzo al 3 aprile. La lista ufficiale dei movimenti sarà poi pubblicata il 24 maggio per i docenti, il 29 maggio per gli educatori e il 1 giugno per il personale Ata.