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Nuovo aumento di stipendio da gennaio, le stime del viceministro Leo: a chi spetta e a quanto ammonta

Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha spiegato che ci sarà un nuovo aumento di stipendio a partire da gennaio, grazie ai provvedimenti che prenderà il governo nella manovra e non solo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Un nuovo aumento di stipendio, oltre alla conferma di quello precedente. Il viceministro all'Economia, Maurizio Leo, assicura che presto ci saranno altre novità in busta paga per milioni di italiani. L'esponente del governo Meloni non ha dubbi nell'annunciare che il taglio del cuneo contributivo verrà confermato: "Uno degli obiettivi della nostra presidente del Consiglio e di tutto il governo è di confermare per il 2024 il cuneo fiscale, di 7 punti – ha detto Leo a Cinque minuti, su Rai 1 – cui pensiamo di aggiungere anche una rimodulazione dell'Irpef". E ha spiegato: "Ovviamente dobbiamo ancora fare i calcoli. Il nostro obiettivo è agire in modo congiunto".

Poi il viceministro Leo ha provato a fare due conti: "Se consideriamo i famosi 100 euro che riguardano la riduzione del cuneo fiscale e l'effetto di rivisitazione delle aliquote, avremo un vantaggio mensile di circa 120 euro". Perciò, in tutto, l'aumento di stipendio dovrebbe valere circa 120 euro, ma attenzione: non sarà questo l'importo aggiuntivo che si troveranno i lavoratori in busta paga. Ammesso che il governo confermi il taglio del cuneo, gli stipendi saranno confermati sul livello attuale entro i 35mila euro annui. L'aumento aggiuntivo dovrebbe essere generato solo dalla rimodulazione delle aliquote Irpef, che – secondo gli annunci del viceministro – dovrebbero diventare tre con un primo maxi-scaglione.

"Abbiamo sempre detto che condoni è una parola che noi non vogliamo sentire – ha continuato Leo, parlando di un altro tema di attualità – Tanto è vero che nell'ultima legge di Bilancio noi abbiamo introdotto una tregua fiscale che è cosa ben diversa, significa pagare l'intera imposta, poi abbiamo ridotto il carico delle sanzioni e abbiamo dilazionato il pagamento del tributo. L'imposta a nostro modo di vedere deve sempre essere pagata".

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