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“Nuovi Scilipoti crescono”: Grillo pronto alla fatwa contro Orellana

Fanno discutere le dichiarazioni del senatore grillino Orellana sulla necessità di “essere pronti a trattare senza tabù” con gli altri partiti. E sul blog di Grillo è già diventato “il nuovo Scilipoti”.
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Passare in pochi mesi dalla candidatura alla presidenza del Senato alla pubblica gogna sul blog del capo politico del Movimento 5 Stelle non deve essere una bella sensazione. Men che mai se si è convinti di essere stati quantomeno "male interpretati". Ma l'aria da resa dei conti che da qualche giorno si respira all'interno del Movimento non consente probabilmente di distinguere compiutamente tra "agguati" e "legittimi dubbi", tra idee politiche e tradimenti ideali. È questa in estrema sintesi la parabola di Luis Alberto Orellana, senatore grillino finito al centro della bufera per il suo pensiero "non in conformità" al gruppo in tema di alleanze politiche e gestione della prevedibile crisi di Governo (nell'ipotesi, che oggi trova conferme di una certa rilevanza, in cui Silvio Berlusconi metta la parola fine alle larghe intese).

Orellana, da tempo inserito fra i "dissidenti", nel corso della riunione dei senatori 5 stelle aveva parlato della necessità di "non avere tabù ed essere pronti a trattare". Infatti, aveva  arguito "potremmo avere un fortissimo peso contrattuale. In Sicilia abbiamo una alleanza in corso. A Ragusa abbiamo vinto il ballottaggio perché siamo stati aiutati", e non si tratterebbe nemmeno di una novità assoluta, dal momento che "eravamo per il dialogo anche ad aprile quando siamo andati a parlare con Vito Crimi e Roberta Lombardi". A frenare le polemiche non è bastata la constatazione del fatto che Orellana non ha mai parlato, probabilmente nemmeno pensato, di un appoggio a Letta o ad un governo a guida Pd.

E così oggi il blog di Grillo apre con il pensiero di un militante, Alessandro B. da Torino, che si chiede:

"Ma davvero Orellana vuol fare lo scilipote? Ho votato M5S (e, fino ad ora, sono molto soddisfatto del voto dato ad un movimento di vera opposizione, cosa che mancava da almeno 20 anni), cioè ho dato il mio voto al MoVimento che si è impegnato a non fare alleanze con questi partiti. Non voglio che senatori eletti nel M5S mi facciano rientrare dalla finestra un partito (il PD) a cui ho sbattuto la porta in faccia, con ottime ragioni. Inutile aggiungere che in caso di convergenza col PD il mio voto al M5S sarebbe perso per sempre! Tutte le persone che conosco e che hanno votato M5S la pensano esattamente come me circa le sciagurate convergenze (spero solo ipotetiche) tra M5S e PD, che trascinerebbe inevitabilmente il MoVimento nella melma piddina (una notte in cui tutti i gatti sono bigi, fatta di spesa bellica, missioni c.d. "di pace", TAV, grandi opere, inceneritori, privatizzazioni, flessibilizzazioni, precarizzazione, tagli con l'accetta alla spesa sociale, dittatura del "più Europa", sudditanza a banche e sistema finanziario, etc. etc. etc.).

APPELLO A TUTTI GLI ELETTI NEL M5S: ricordatevi che "Uno vale Uno", ma che una volta eletti nelle assemblee rappresentative non potete credervi "più Uno degli altri": Dovete farvi carico delle istanze di quasi nove milioni di persone che hanno contribuito a delegarvi. Avete il preciso dovere di tenere fede agli impegni fondamentali presi".

Insomma, dopo il controverso caso Gambaro, una delle espulsioni più assurde che si potevano immaginare (come riconosciuto peraltro da analisti vicini al Movimento), il nuovo bersaglio è il senatore Orellana. Lo stesso Nicola Morra, capogruppo uscente a Palazzo Madama, ai nostri microfoni aveva spiegato come Orellana fosse il solo a contestare la linea (ricostruzione piuttosto forzata, almeno a sentire gli interventi in riunione) e come a suo modo di vedere si trattasse di una lettura "sbagliata", che tradiva lo spirito originario del Movimento. Si va verso un nuovo processo pubblico, dunque?

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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