Nuove regole per riaprire cinema, teatri e sale da concerto: la proposta per raddoppiare i posti
Una fine di primavera diversa per cinema, teatri e sale da concerto. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, punta a una riapertura di queste attività con regole nuove – e meno stringenti – rispetto allo scorso anno. Franceschini ha incontrato il Comitato tecnico scientifico proprio sul tema della ripartenza delle attività culturali. Oggi presenterà ai tecnici il protocollo per questa ripartenza, documento su cui il Cts dovrà dare il suo parere. L’obiettivo temporale del ministro della Cultura è la fine della primavera, quando intende riaprire cinema, teatri e sale da concerto per almeno 500 persone al chiuso e mille all’aperto. In più Franceschini punta a consentire qualche evento speciale, con più spettatori e controlli straordinari: il primo potrebbe essere all’Arena di Verona.
Le regole per cinema e teatri e quando riapriranno
Secondo le regole attuali teatri, cinema e sale da concerto possono riaprire in zona gialla. Una ripartenza che era prevista per il 27 marzo, ma che è slittata a causa dell’aumento dei contagi e della conseguente sospensione delle zone gialle. Fino al 30 aprile, in particolare, l’ultimo decreto Covid introduce l’abolizione delle zone gialle, con tutta l’Italia tra arancione e rosso. L’ipotesi più probabile, quindi, è che teatri, cinema e sale da concerto debbano aspettare almeno il mese di maggio per poter riaprire nei territori in cui si registrano meno contagi e situazioni meno preoccupanti. Le regole finora in vigore prevedono la possibilità di occupare il 25% dei posti nelle sale, con un massimo di 200 persone al chiuso e di 500 all’aperto.
La proposta di Franceschini per la riapertura di cinema e teatri
Il ministro della Cultura punta a raddoppiare queste soglie, portando l’occupazione dei posti al 50% del totale, con un massimo di 500 spettatori al chiuso e di 1.000 all’aperto. Un’altra idea è quella di consentire alle Regioni di organizzare, in casi particolari, degli eventi speciali, sulla scia dei concerti tenuti a Barcellona di recente. Eventi con più spettatori rispetto a questi limiti previsti, ma con protocolli specifici e regole molto stringenti, a partire dal tampone all’ingresso. Nei prossimi giorni il Cts studierà le proposte di Franceschini, che chiede un parere tecnico pur ribadendo che la decisione è politica e che il mondo dello spettacolo vive una situazione ormai “insostenibile”. D’altronde il ministro della Cultura sottolinea come quello delle attività culturali sia un settore da ritenere di primaria importanza, al pari della scuola.