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Nuova tassa sugli ultra ricchi, oltre 130 deputati europei la chiedono con una petizione

Presentata oggi una petizione firmata da oltre 130 parlamentari europei: la richiesta di una nuova tassa internazionale sui grandi patrimoni. Gli ultra ricchi (la proposta parla di oltre 50 milioni di euro di patrimonio) verrebbero tassati per finanziare la transizione ecologica e sociale.
A cura di Luca Pons
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La proposta è arrivata da oltre 130 deputati del Parlamento europeo: una tassa internazionale sugli ‘ultra-ricchi', con l'intenzione di usare i fondi raccolti per finanziare la transizione ecologica e ridurre le disuguaglianze. Si tratta di una petizione promossa dall'europarlamentare Aurore Lalucq – dei Socialisti e democratici – e dall'economista Gabriel Zucman, che l'hanno presentata sul quotidiano francese Le Monde. "Quello che siamo riusciti a ottenere per le multinazionali, dobbiamo farlo ora per i ricchi", hanno detto. Il riferimento è a una tassa minima del 15% per le multinazionali che dovrebbe entrare in vigore nell'Unione europea quest'anno.

La proposta è "semplice", hanno scritto i due promotori: "Introdurre un'imposta progressiva sulla ricchezza degli ultra ricchi su scala internazionale per ridurre le disuguaglianze e contribuire a finanziare gli investimenti necessari per la transizione ecologica e sociale". Secondo il testo della petizione, la base di partenza dovrebbe essere una tassa dell'1,5% sui patrimoni di almeno 50 milioni di euro. Per quanto riguarda i dettagli, però, sia l'aliquota che la soglia esatta per la nuova imposta dovrebbero essere decise "collettivamente e democraticamente", hanno sottolineato i promotori.

Nell'articolo per Le Monde, i due hanno affermato che nel 2018 Elon Musk, secondo uomo più ricco del mondo quell'anno, "non ha pagato un centesimo di tasse federali" negli Stati Uniti. Sempre negli Usa, "Jeff Bezos non ha pagato tasse né nel 2007, né nel 2011". In Francia, "le 370 famiglie più ricche sono effettivamente tassate solo del 2 o 3% circa". Il motivo è che "i più ricchi possono utilizzare elaborati accordi fiscali", una cosa che "e famiglie comuni non possono fare, ma anche perché gli Stati hanno gradualmente abbandonato la tassazione sulla ricchezza e sul capitale".

Per arrivare all'obiettivo di una tassa internazionale, che vorrebbe andare oltre i confini dell'Unione europea – anche per evitare che gli ultra ricchi possano aggirarla spostando la sede dei propri capitali – Lalucq e Zucman hanno invitato l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo internazionale (Ocse) e le Nazioni unite a intavolare i negoziati sulla nuova tassa.

Anche l'Unione europea è stata interpellata, con un sollecito ad agire per raggiungere lo scopo. Tra i firmatari della petizione ci sono soprattutto esponenti dei partiti europei di sinistra e ambientalisti. In più, hanno sottoscritto la richiesta alcuni economisti e diverse Ong internazionali, come Oxfam.

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