Nuova rottamazione cartelle 2025, la Lega insiste: chi ci guadagna e come si potrà usare
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Non si fermano le pressioni della Lega di Matteo Salvini su una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali da lanciare nel 2025: una rottamazione quinquies che permetterebbe di mettersi in regola rispetto a tutti i debiti accumulati fino al 31 dicembre 2023, pagando in fino a 120 rate mensili (ovvero dieci anni) tutte di importo uguale, senza interessi e sanzioni.
Sono già due i ddl identici depositati dal Carroccio, uno alla Camera e uno al Senato, per lanciarla, e al momento i lavori non sono ancora iniziati. Ma leggendo il testo di uno dei due disegni di legge, depositati a pochi giorni di distanza, si può già sapere chi avrebbe accesso alla misura, quando e con quali vantaggi. Intanto prosegue lo scontro con il resto del centrodestra: nelle scorse ore la Lega ha attaccato la misura che invece propone Forza Italia, cioè un taglio dell'Irpef, definendola una "mancetta".
Come funziona la rottamazione delle cartelle 2025 e quanto si risparmia
Con la rottamazione quinquies sarebbero coinvolti tutti i carichi affidati agli agenti della riscossione (quindi i debiti in sospeso) dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. Insomma, chiunque abbia evitato di pagare del tutto o in parte le tasse fino a poco più di un anno fa avrebbe la possibilità di mettersi in regola.
In che modo? Si dovrebbe pagare solamente la somma dovuta, oltre al rimborso delle spese per le procedure amministrative, senza versare invece gli interessi di mora, gli interessi e le sanzioni previste. Insomma, nessuna maggiorazione, che i debiti risalgano a due anni fa oppure a venti.
Oltre alla riduzione della somma, il ‘cuore' della misura è nella divisione in rate. Le rate avrebbero tutte lo stesso importo, e il numero sarebbe "individuato dal debitore", fino a un massimo di 120 (quindi per una durata massima di dieci anni). Il primo pagamento dovrebbe arrivare entro il 31 luglio 2025, e poi gli altri entro l'ultimo giorno dei mesi successivi.
Mentre sono in corso i pagamenti, anche tutti gli eventuali giudizi sarebbero sospesi, evitando ulteriori sanzioni. In più, sparirebbe la possibilità di subire ulteriori fermi amministrativi, ipoteche, pignoramenti. Tutti i pignoramenti già in corso (a meno che ci sia stato il primo incanto, con esito positivo) sarebbero estinti nel momento in cui si paga la prima rata.
Come si potrà fare domanda per la rottamazione quinquies delle cartelle
Chi volesse aderire potrebbe trovare, direttamente nell'area riservata del sito Internet dell'Agenzia delle entrate – Riscossione, tutti i dati necessari per capire quali debiti possono rientrare nella rottamazione. La domanda, stando al ddl, dovrebbe essere presentata entro il 30 aprile 2025 con una procedura telematica.
Entro il 30 giugno poi l'Agenzia comunicherebbe ai debitori l'ammontare complessivo del debito che devono saldare. I pagamenti potrebbero partire o con bollettini singoli, o addebitandoli direttamente sul conto corrente.
Per perdere tutti questi benefici non basterebbe saltare il pagamento di una rata, ma di ben otto rate mensili. Mentre con le precedenti rottamazioni, che avevano tempistiche diverse, si risultava esclusi dopo aver saltato un solo pagamento (salvo poi poter beneficiare di eventuali riaperture), qui ne servirebbero otto, anche non consecutive.
Lo scontro tra Lega e Forza Italia
Finora si è spiegato come funzionerebbe la misura se venisse approvata per come è scritta al momento, ma osservando le tensioni nel centrodestra non è chiaro se la proposta vedrà effettivamente la luce, o quando. Solo ieri il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha ribadito ad Affaritaliani che per FI la "priorità" è il taglio dell'Irpef.
Il taglio dell'Irpef beneficerebbe chi guadagna più di 28mila euro e soprattutto coloro che prendono dai 50mila ai 60mila euro. Era stato proposto già durante la scorsa legge di bilancio, ma non c'erano abbastanza soldi, quindi il governo si era impegnato a tornarci nel corso del 2025.
La Lega di Salvini però ha scelto di puntare tutto sulla rottamazione. Tanto che, in una nota diffusa ieri sera, ha attaccato Forza Italia: "Altre misure ipotizzate nelle ultime ore" (ovvero il taglio Irpef) sarebbero in concreto solo "una mancetta" per i contribuenti, ha scritto il Carroccio. FI ha replicato con il suo responsabile economico, il deputato Maurizio Casasco, che ha ipotizzato guadagni da 440 a 1440 euro per i contribuenti interessati: "Non mi sembra che stiamo parlando di una ‘mancetta'".
Il problema è che non sembrano esserci soldi per fare entrambe le riforme. Quindi a un certo punto il governo potrebbe essere costretta a decidere a chi dare la priorità.